Immaginate una bella tavolata. C’è un padre e ci sono tante figlie e tanti figli. Mangiano e bevono. Tutto è offerto da papà e mamma.
Il cibo è eccellente. Sulla tavola ci sono dei regali per tutti. Si chiacchiera, si mangia e si beve.
Si brinda.
Poi a un certo punto il padre si alza e dice:
“figlie mie, figli miei, godetevi la vita, sappiate che incontrerete gioie e dolori e quando avrete dei dubbi ricordatevi di ciò che vi ho insegnato, insieme a mamma, in tutti questi anni, e di tutto l’amore che sentiamo per voi.
Io e mamma vi salutiamo e partiamo per un lungo viaggio. Cercate di essere sempre uniti come si usa tra buone sorelle e buoni fratelli e siate brave, siate buoni. Sempre.”
Tutti si salutano e il padre esce di scena. La mamma lo accompagna.
Il giorno dopo tutti i figli cominciano a litigare. Ognuno dice “solo io so quello che voleva insegnarci papà."
Un altro figlio afferma di essere solo lui quello che “papà chiamava nei momenti in cui c’era da prendere una decisione."
I figli maschi impongono alle sorelle di stare in cucina a lavorare per loro e di non uscire: “è per il vostre bene”, dicono, ma neanche ascoltano il parere delle sorelle.
Le sorelle chiedono “perché non possiamo seguire gli insegnamenti di mamma?”
I maschi dicono che “conta solo papà.”
Un altro dice “da adesso in poi dovete seguire i miei ordini, per il bene di nostro padre”, ma anche lui non ascolta l’opinione di tutti gli altri.
Un altro dice: “questa che io vi dico è la verità e per amore di nostro padre da adesso in poi voi dovete fare esattamente quello che vi ordino.”
Un altro dichiara “papà è grande e io sono il suo figlio prediletto, da adesso in poi chi non è con me è contro papà.”
Inventano regole su come ci si veste, si mangia, si beve e ci si lava, e dicono: “lo vuole papà.”
Altri ancora fanno altre regole, diverse, e litigano con gli altri.
Fratelli e sorelle non si amano più, litigano, si battono, si picchiano, si uccidono, non si ricordano neanche perché, ma ognuno di loro pensa di fare la volontà del padre.
Nel frattempo nessuno sente più papà, anzi passa tanto tempo che nessuno se lo ricorda più.
Anzi viene il dubbio che non sia mai esistito.
Vi dice niente questa storia?
© RIPRODUZIONE RISERVATA Paolo Giunta La Spada
Grazie della bellissima favola ...metafora delle religioni...bisognerebbe metterla in scena, ci hai pensato?
RispondiEliminaLa favoletta sembra un'operetta morale leopardiana
RispondiEliminaNon l'hai detto, ma hai fatto capire tutto. Bella!
RispondiEliminaPovero il Padre in Cielo...
RispondiEliminaoggi il mondo cristiano è più lontano dal fanatismo di altre religioni
RispondiEliminavicino o lontano ognuno si tira il "Padre" dalla sua parte, ma chi l'ha sentito mai?
RispondiEliminaMica sta su Facebook?
Ha mandato un sms?
Ha telefonato a qualcuno?
Quanti imbrogli in secoli e secoli di religioni!
povero Padre...
RispondiEliminaChissà da quanto tempo aspettavano questo momento?
RispondiEliminaCaro Anonimo, specifica meglio: il tuo messaggio non si comprende. A che cosa ti riferisci?
RispondiEliminaMa un nome e cognome no???
L'inquisizione, l'indice dei libri proibiti, i roghi dei libri e delle persone considerate eretiche, le torture, la ruota della tortura con cui si spezzavano braccia e gambe ai poveri accusati di eresia, la scomunica e il carcere per galileo Galilei, l'appoggio al fascismo e alle leggi razziali: tutto fatto in nome del Padre Dio.
RispondiEliminaVergogna!
Paolo, ermetico ma tutto sommato efficace ed elegante, complimenti per il post, davvero bello
RispondiEliminaSe Dio ci guarda poveri noi, è vero, che figli sciagurati siamo...
RispondiEliminauna parabola tra Nuovo e Vecchio Testamento
RispondiEliminaBellissima metafora che spiega le cose meglio di tente inutili argomentazioni. La pace e l'amore trai figli è ciò che conta per il Padre. Le religioni sono odio e regole per gli sciocchi e i bigotti
RispondiEliminaGrazie Paolo, bellissimo intensissinmo racconto sulla stupidità umana e le religioni come non sense. La fede è un'altra cosa.
RispondiEliminaIl Padre nostro non lo tradirò mai. Grazie..
La cosa più interessante del racconto è il segno semantico della femminilità che tutte le religioni, invenzioni storiche dei maschi dominatori, hanno trascurato, ignorato, cancellato.
RispondiEliminaGrazie. Molto interessante
L'ho riletta e devo dire che oggi è più attuale che mai
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