26 settembre 2017

Ius culturae


E' di oggi la notizia che molti italiani, per beneficiare dei contributi previsti per i terremotati, hanno spostato la residenza ad Accumoli, a Norcia, ad Amatrice.

Di ieri è la notizia che i "baroni" dell'Università, per aggirare la norma che vieta ai figli di professori di essere assunti nella stessa Università dei padri, praticavano lo scambio delle assunzioni: tu assumi mio figlio a Bari, io assumo tuo figlio a Firenze.

Oggi a Milano decine di arresti, quasi sempre solo ai domiciliari, di politici corrotti e collusi con la ndrangheta in Lombardia: permessi per costruire supermercati in terreni non edificabili e centri commerciali in aree protette.

Dopo gli scandali del Mose a Venezia e dell'Expo di Milano, con la conferma di un'amministrazione politica che ruba al Nord come al Sud, non c'è stato giorno in cui non ci siano state evidenze di un sistema corruttivo che premia disonesti e mediocri e danneggia le forze vive del Paese.

I meritevoli, i competenti, i brillanti, tutti i lavoratori onesti in Italia sono categorie costrette a sopravvivere con stipendi da fame, o spinte ad andare all'estero per trovare maggiore fortuna e, soprattutto, meno disonestà e corruzione.

Io credo che la cittadinanza per ius culturae andrebbe valutata: non per i migranti, ma per i corrotti che non sono degni della cittadinanza italiana.


11 settembre 2017

Lettera

Con quale faccia si può sostenere che "era consenziente" quanto porti la divisa e rappresenti l'Arma e l'Italia, e stai infangando Firenze e l'Italia, e stai infangando la tua famiglia e la nostra Storia perchè hai lasciato a casa una moglie e una figlia che pensavano tu fossi un marito e un padre. Con quale faccia ti presenterai a loro, gli darai la buonanotte, parlerai loro della vita e del futuro della vostra famiglia. Di quale vita parlerai quando non sei capace neanche di portare a casa e proteggere due ragazze che ti hanno chiesto aiuto, tu uomo in divisa, tu uomo che infanghi noi uomini, maschi veri, che siamo pronti a proteggere ragazze ubriache e a portarle a casa sane e salve. Perchè, parliamoci chiaro, vigliacco che non sei altro, non ci vuole molto a rispettare una donna che non beve, una donna che sa come difendersi, una donna che si accompagna ad un partner o una donna che non si ficca in situazioni di rischio. No, tu approfitti di una ragazza sola e ubriaca. Straniera. Dici che ci stava: e allora? Se una matta ti chiama e ci sta tu Carabiniere maschio presunto la stupri? E, se fosse vero che ci stava, perchè non avete "consumato" su un comodo letto in casa con l'affetto tipico di due amanti complici piuttosto che in un oscuro androne e in un ascensore? Sei come quelli che vanno a prostitute la sera e poi sono per la famiglia tradizionale e la domenica portano figlia e moglie a Messa. Papà mio, 47 anni orgogliosamente e onestamente puro nell'Arma dei Carabinieri, patriota e partigiano in Grecia, 100% senso del dovere tutta la vita, ti prenderebbe per primo a calci nel di dietro. Qui non si tratta di chiacchierare, come vedo, sui social. Tu non hai alcuna onorabilità perchè hai tradito la nostra civiltà di maschi, di italiani, di padri, di fratelli. Perchè se trovo una sorella, anche se pazza e ubriaca, è mio compito, orgoglio e piacere, lasciarla in pace o portarla a casa. Proteggerla e misurarmi in questo modo col mondo. Perchè maschio è questo coraggio e senso della misura che fa la civiltà maschile. E tu non sei neanche un grammo di civiltà...

6 settembre 2017

Se fossi Presidente del Consiglio...


Se fossi il Presidente del Consiglio mostrerei al mondo un video delle bellezze delle zone colpite dal terremoto di un anno fa: gli affreschi del '300 e del '400, le chiese romaniche, le pievi e le abbazie, i borghi incantati arroccati sui picchi appenninici, i castelli, le torri e le rocche, i boschi, i tesori della cultura religiosa e civile.
Mostrerei anche i pascoli, le colture agricole uniche al mondo, gli allevamenti e le produzioni di alta collina, la cucina d'eccellenza delle nostre genti.
Mostrerei con amore, competenza, passione e orgoglio, che cosa era quella zona di cui oggi resta solo polvere per terra, e chiamerei il mondo alla ricostruzione.
Parlerei al mondo dell'identità unica, dell'arte che va salvata, di un mondo che non si può perdere.
Il nostro mondo!
Inviterei tutti gli urbanisti, i geologi e gli architetti del mondo a presentare i loro progetti per ricostruire Arquata e Pescara del Tronto, Visso, Norcia, Amatrice, Castelluccio, Montegallo, Ussita, Accumoli, Castel Sant'Angelo sul Nera...
Bandirei un concorso per tutti gli architetti del mondo.
Viene pagato lo studio che vince il bando, gli altri vengono pagati solo con la ricaduta d'immagine internazionale di cui godranno.
In questo modo le spese saranno ridotte al minimo.
Stabilirei speciali relazioni con studi che hanno collaborato in Giappone, in Perù, in Cile, in California a forme di ricostruzione.
Chiederei a scuole e Università di sviluppare ricerche per la ricostruzione.
Inviterei gli italiani a dire la loro perchè una democrazia vive della partecipazione di tutti.
Chiederei alle autorità di favorire la partecipazione delle popolazioni, di facilitare l'ascolto delle opinioni di chi ama il nostro territorio, ci vive, ci lavora, di chi ci viaggia, di chi verrà a vivere all'interno delle nuove progettualità.
Chiederei un finanziamento speciale alla Banca mondiale e sostegno finanziario all'Unione europea.
Farei lo stesso con tutte le banche del mondo.
Farei mostre digital-video internazionali, a Roma, a Parigi, a New-York, a Mosca, a Hong Kong, di tutti i progetti di tutti gli studi del mondo e inviterei le più alte autorità e i più facoltosi cultori dell'arte, della natura e della cultura a sponsorizzare i nostri progetti.
Chiederei ad uno staff di docenti delle scuole e delle Università italiane, e di tutto il mondo, di presentare un dossier per promuovere i nostri borghi e tutti i Monti Sibillini a patrimonio UNESCO dell'umanità.
Promuoverei la riorganizzazione del territorio in un piano di sviluppo ambientale, economico e culturale del tutto eco-
sostenibile.
Organizzerei un convegno dove si possa decidere come ricostruire in un modo unico, sapiente, capace di inventare e di miscelare antico e nuovo in un nuovo sogno di bellezza.
La bellezza del nostro Paese.



Nella foto la rocca di Arquata del Tronto