30 maggio 2012

Wait and see?

Ogni cittadino che paga le tasse avrebbe il diritto di essere aiutato dallo Stato in caso di calamità naturali gravi come un terremoto.
La Legge 59 di riforma della protezione civile cancella tale diritto.
Si invita il cittadino a pagare un’assicurazione sulla casa, cioè lo stato che già in Italia è poco presente, dice al cittadino: affari tuoi se ti cade la casa e perdi tutto.
Grazie stato: non basta che mi hai dato una sanità che mi fa aspettare anni, poco o niente verde pubblico, nessun parcheggio, strade e ferrovie di 100 anni fa, niente asili e una scuola a dir poco incerta.
Non basta che già mi pago il medico specialista, il parcheggio e il verde, l’autostrada e l’asilo privato, ora se perdo tutto con un terremoto mi devo pagare anche una casa nuova.
Se ho i soldi.
Si dice, succede anche negli USA, sapete quando c’è da fare una carognata per giustificarla si dice sempre “si fa così anche negli USA”, dovete farvi un’assicurazione.
Niente in contrario in linea generale, ma prima di tutto sarà una specie di nuova tassa di migliaia di euro l’anno e poi quello che non si capisce è che questa riforma va abolita subito e vi spiego perché.
L’Italia ha 2.000 anni di architettura: questa è la sua unicità, la sua ricchezza, la sua suprema bellezza.
L’Italia è dunque imparagonabile con Paesi che hanno architetture senza storia.
Ora, si dà il caso che chi abita in un borgo storico, in un antico casale, nelle mura antiche di un vecchio villaggio quando aggiusta casa, la restaura e la conserva, non fa solo un interesse della sua famiglia, ma tutela un bene prezioso dell’intera nazione.
L’Italia è costituita non solo da città moderne, ma soprattutto da borghi arrampicati sulle rocce appenniniche, città castellate chiuse in vicoli stretti che sono il frutto di un’organizzazione di vita secolare, paesetti in cima a colli ripidi e scoscesi.
Vengono da tutto il mondo a vedere questo tipo di Italia, un Paese unico al mondo per la sua ricchezza di architettura e di storia.
E’ una risorsa economica straordinaria.
Ora il governo Monti dice: se si danneggia la casa o vi cade totalmente non sarà come in Friuli o a L’Aquila, lo Stato non vi darà una lira.
E’ un errore gravissimo.
A parte l’ingrasso per le compagnie assicurative che è scandaloso, la cosa più preoccupante è che alla lunga rischia di scomparire l’intero patrimonio storico e artistico del Paese, le antiche case abitate da un popolo che le ha conservate intatte fino ad oggi, una ricchezza fatta di borghi antichi che sono il nostro vanto.
Il Friuli non si sarebbe mai rimesso in piedi senza aiuti da parte dello Stato.
In Emilia si sta parlando di scosse di 5,8 Richter.
Ora, facendo le corna, provate ad immaginare terremoti molto più forti in una qualsiasi regione d’Italia.
E’ giusto lasciare soli gli italiani che perderebbero la casa e tutti i loro beni?
Che stato è quello che ti cerca tutti i giorni con Equitalia, ma ti lascia solo quando stai nei guai?
E’ giusto perdere il nostro patrimonio abitativo fatto di case antiche e d’epoca, di bellissimi borghi storici?
Non è un atto meritorio quando un cittadino restaura un’antica dimora, una torre, un castello, un casale d’epoca?
Poi, se c’è una catastrofe naturale, è giusto lasciare le famiglie sole e senza alcun sostegno finanziario?
E tutto questo mentre la casta politica rimane intoccata, non tagliano e non aboliscono nulla che riguardi i loro privilegi, la sovrabbondante amministrazione politica di Camera, Senato e province.
Il governo Monti non ha liberalizzato, non ha tagliato la Casta, continua ad essere sotto il ricatto della ex-maggioranza ed è riuscito solo a tagliare le pensioni di chi già aveva pochi soldi.
Ora, con la riforma della protezione civile, passa alla storia come il governo che contribuirà di più alla liquidazione del patrimonio storico e artistico del Paese.
E poi si lamentano dell’antipolitica.
Sapete quanto è costata la richiesta di Olimpiadi a Roma? 9 milioni di euro.
Che hanno fatto? Un logo, un paio di riunioni, qualche istanza scritta.
Paghiamo noi.
Dispiace dire queste cose.
Nel frattempo ci sarà un altro Trota, eletto solo perchè figlio di Bossi, che si comprerà una laurea in Albania, un Formigoni che gestisce da 20 anni la Lombardia e non sa che cosa fanno i suoi amici più stretti con cui va in vacanza in barche miliardarie, un Berlusconi che come se non avesse alcuna responsabilità con i suoi 17 anni di governo punta al Quirinale.
Cosa farà l'ex-premier al Quirinale: la Minetti gli gestirà il traffico di escort e gli spettacoli di burlesque con spogliarello finale saranno aperti ai corazzieri?
E tutti gli altri zitti: wait and see, vero?
Quali partiti si batteranno per l'abolizione immediata della legge 59 di riforma della protezione civile?
Si tagli la Casta, si diano i soldi agli italiani.

PGLS

19 maggio 2012

Infami!

Era tanto che non piangevo, oggi è successo.
Colpire una scuola impegnata nella lotta contro la mafia, uccidere studenti nel fiore della loro vita, colpire l’ingresso a scuola di giovani e insegnanti significa colpire l’identità civile di un popolo intero.
Se fosse stata Al Quaeda avrebbero già fatto 100 retate, arrestati 100 stranieri.
In un momento di feroce crisi economica e di grave incertezza la mafia torna a farsi sentire con il suo orrido ruolo militare.
Il ruolo degli infami: di chi colpisce senza esporsi.
Il ruolo dei vigliacchi, dei conigli, che non sono uomini.
Mi auguro che le istituzioni diano una risposta militare adeguata.
Mi auguro che noi tutti diamo a questa gente una risposta civile di alto livello.
Voglio vedere gli assassini e i loro fiancheggiatori in carcere, voglio che siano isolati e disprezzati i politici che li difendono e si fanno corrompere dai soldi.
Molte, troppo cose nel nostro Paese diventano parte del panorama quotidiano, c’è troppa assuefazione.
Quello che è anormale diventa troppo spesso normale.
Se il potere non è capace di sconfiggere la mafia dobbiamo farlo noi, parlando, denunciando, agendo, coordinandoci con le istituzioni e le associazioni civili e culturali, combattendo, morendo, se necessario.
Riprendiamoci l’Italia: ogni altra lacrima è inutile.

PGLS