19 febbraio 2014

La volta buona.

Ho visto adesso il video dell'incontro Renzi - Grillo.
Sono stato preso da un'acuta, infinita  tristezza.
Tutti i giornalisti si chiedono chi ha vinto, se Renzi o Grillo.
A me sembra che abbia perso, ancora una volta, la democrazia italiana.
Badate bene: quei due, Renzi e Grillo, sono i capi dei due partiti più grandi e importanti in Italia.
L'altro leader, del terzo grande partito, è un pregiudicato corruttore di minorenni e compratore di senatori.
Stiamo proprio messi bene in Italia.
Cresce, purtroppo, il partito di chi non va più a votare.
Ho tanta paura di esserne attratto.
Una volta si diceva (a destra come a sinistra) "mi otturo il naso, ma voto: vado a votare!"
Ora, invece, a molti non va più di otturarsi il naso.
Inoltre, sembra che il conflitto politico in Italia si stia ormai avviando verso lo scontro di tutti contro tutti, sia tra un partito e l'altro, sia all'interno di ogni partito.

Quelli che vogliono andare a votare dimenticano che l'abbiamo fatto un anno fa.
Quelli che credono a Renzi dimenticano che la sua coalizione di maggioranza è la stessa del governo Letta e che, al massimo, ce n'è un'altra, ancora più patologica, con Berlusconi e Santanchè.
Auguro buon lavoro a tutti per il bene dell'Italia, ma ho l'impressione che la guerra civile in corso, l'eterna guerra civile italiana, non porti a nulla di buono.
Naturalmente, spero di sbagliarmi.

12 febbraio 2014

Italia mia, benché 'l parlar sia indarno...


C'è una storiella che gira negli ambienti di destra italiani: "che cosa si fa per uscire dal fallimento della destra? Risposta: basta lasciar fare tutto al PD".
In effetti il PD, il più grande partito del Centro Sinistra, continua a lacerarsi tra personalismi, divisioni, linee politiche incerte e  "larghe intese" dal corto respiro.
Se davvero Renzi volesse andare al governo al posto di Letta (ma io, al proposito, conservo dei dubbi) si realizzerebbe un ciclo, iniziato con la proposta della legge elettorale voluta da Berlusconi, che sancirebbe il suicidio politico del PD e del progetto del Centro Sinistra così come si era configurato, nelle speranze dei suoi elettori, negli ultimi 20 anni.
Come scrive oggi Antonio Polito sul Corriere della Sera:
"In tutti questi anni ogni volta che Berlusconi ha perso il governo, il centrosinistra ha dato una prova di divisione e di caos tali da farlo rimpiangere. E infatti anche stavolta, in un solo anno, il Pd è riuscito a produrre tre premier: uno solo incaricato, Bersani, che voleva governare con i grillini; uno subito azzoppato, Letta, al quale non è bastato battere in Parlamento il nemico di sempre per guadagnarsi la riconoscenza del suo partito; e uno in pectore, Renzi, cui probabilmente tra qualche ora dovremo fare gli auguri di buon lavoro, se riesce il pressing che lo vuole portare a Palazzo Chigi."
I partiti di destra sono pronti a tornare dall'ex-premier Berlusconi che, nel 2011, rassegnò tra i fischi le dimissioni al massimo del suo fallimento politico: costituiranno una nuova enorme "ammucchiata" elettorale.
 Il PD sta perfezionando la propria autodistruzione con  piccole e grandi manovre di una politica distante anni luce dal Paese reale.
 Agli elettori italiani non resterebbe altro che un M5Stelle confuso e guidato da un tiranno...

A meno che...

Italia mia, benché 'l parlar sia indarno
a le piaghe mortali
che nel bel corpo tuo sí spesse veggio,
piacemi alme che' miei sospir' sian quali
spera 'l Tevero et l'Arno,
e 'l Po, dove doglioso et grave or seggio.
Rettor del cielo, io cheggio
che la pietà che Ti condusse in terra
Ti volga al Tuo dilecto almo paese.
Vedi, Segnor cortese,
di che lievi cagion' che crudel guerra;
e i cor', che 'ndura et serra
Marte superbo et fero,
apri Tu, Padre, e 'ntenerisci et snoda;
ivi fa' che 'l Tuo vero,
qual io mi sia, per la mia lingua s' oda.

Voi cui Fortuna à posto in mano il freno
de le belle contrade,
di che nulla pietà par che vi stringa,
che fan qui tante pellegrine spade?
perché 'l verde terreno
del barbarico sangue si depinga?
Vano error vi lusinga:
poco vedete, et parvi veder molto,
ché 'n cor venale amor cercate o fede.
Qual piú gente possede,
colui è piú da' suoi nemici avolto.
O diluvio raccolto
di che deserti strani,
per inondar i nostri dolci campi!
Se da le proprie mani
questo n'avene, or chi fia che ne scampi?

Ben provide Natura al nostro stato,
quando de l'Alpi schermo
pose fra noi et la tedesca rabbia;
ma 'l desir cieco, e 'ncontra 'l suo ben fermo,
s'è poi tanto ingegnato,
ch' al corpo sano à procurato scabbia.
Or dentro ad una gabbia
fiere selvagge et mansüete gregge
s'annidan sí, che sempre il miglior geme;
et è questo del seme,
per piú dolor, del popol senza legge,
al qual, come si legge,
Mario aperse sí 'l fianco,
che memoria de l' opra ancho non langue,
quando assetato et stanco
non piú bevve del fiume acqua che sangue.

Cesare taccio che per ogni piaggia
fece l' erbe sanguigne
di lor vene, ove 'l nostro ferro mise.
Or par, non so per che stelle maligne,
che 'l cielo in odio n'aggia:
vostra mercé, cui tanto si commise.
Vostre voglie divise
guastan del mondo la piú bella parte.
Qual colpa, qual giudicio o qual destino
fastidire il vicino
povero, et le fortune afflicte et sparte
perseguire, e 'n disparte
cercar gente et gradire,
che sparga 'l sangue et venda l'alma a prezzo?
Io parlo per ver dire,
non per odio d'altrui, né per disprezzo.

Né v' accorgete anchor per tante prove
del bavarico inganno
ch' alzando il dito colla morte scherza?
Peggio è lo strazio, al mio parer, che 'l danno;
ma 'l vostro sangue piove
piú largamente, ch' altr' ira vi sferza.
Da la matina a terza
di voi pensate, et vederete come
tien caro altrui chi tien sé cosí vile.
Latin sangue gentile,
sgombra da te queste dannose some;
non far idolo un nome
vano senza soggetto:
ché 'l furor de lassú, gente ritrosa,
vincerne d' intellecto,
peccato è nostro, et non natural cosa.

Non è questo 'l terren ch' i' tocchai pria?
Non è questo il mio nido
ove nudrito fui sí dolcemente?
Non è questa la patria in ch' io mi fido,
madre benigna et pia,
che copre l'un et l'altro mio parente?
Perdio, questo la mente
talor vi mova, et con pietà guardate
le lagrime del popol doloroso,
che sol da voi riposo
dopo Dio spera; et pur che voi mostriate
segno alcun di pietate,
vertú contra furore
prenderà l' arme, et fia 'l combatter:
ché l'antiquo valore
ne l'italici cor' non è anchor morto.

Signor', mirate come 'l tempo vola,
et sí come la vita
fugge, et la morte n'è sovra le spalle.
Voi siete or qui; pensate a la partita:
ché l'alma ignuda et sola
conven ch' arrive a quel dubbioso calle.
Al passar questa valle
piacciavi porre giú l'odio et lo sdegno,
vènti contrari a la vita serena;
et quel che 'n altrui pena
tempo si spende, in qualche acto piú degno
o di mano o d'ingegno,
in qualche bella lode,
in qualche honesto studio si converta:
cosí qua giú si gode,
et la strada del ciel si trova aperta.

Canzone, io t'ammonisco
che tua ragion cortesemente dica,
perché fra gente altera ir ti conviene,
et le voglie son piene
già de l'usanza pessima et antica,
del ver sempre nemica.
Proverai tua ventura
fra' magnanimi pochi a chi 'l ben piace.
Di' lor: – Chi m'assicura?
I' vo gridando: Pace, pace, pace –.

 Francesco Petrarca

8 febbraio 2014

Memoria zero.





La crisi economica si sta trasformando in crisi politica e civile: rigurgito di estremismi fascisti, ritorno di razzismo e antisemitismo, incapacità della politica di rispondere alla società civile, deficit di partecipazione democratica in Europa e in Italia.

Prendete la nuova proposta di legge elettorale: io la chiamo legge "Berluschenzi". 
Il doppio turno, come ha giustamente riferito il politologo Sartori, funziona se al primo turno si "corre" da soli; ogni partito da solo davanti al giudizio degli elettori con l'unico limite di una soglia di sbarramento del 5%.
Al secondo turno si giocano la premiership i primi due partiti, quelli che prendono più voti di tutti al primo turno.
Così è in Francia, per esempio.
Senza le "ammucchiate" fatte solo per vincere, come in passato fecero Casini Bossi Fini e Berlusconi, e poi si sa come è finita, insulti, accuse di tradimento, e ora di nuovo tutti insieme pronti per fare nuovi danni. 
C'è il rischio che torni anche il Trota, con la Minetti e le "olgettine". 

Le soglie di sbarramento differenziate (8% se ci si presenta da soli, 5% se ci si presenta in coalizione) sono fatte per un solo obiettivo: costringere i piccoli partiti a stare agli ordini dei due grandi (o presunti grandi).
La conseguenza sarà, come ho previsto da tempo su questo blog, il ritorno di Alfano, di Casini e della Lega agli ordini di Marina Berlusconi in una riedizione del vecchio e defunto PDL, ma con la faccia della figlia dell'ex-premier.

L'azione di Renzi, infatti, ha comportato l'eliminazione del dissenso di destra, se mai c'è stato, nei confronti di Berlusconi.

Eppure tutti dovremmo ricordare il novembre 2011, l'immagine dell'Italia infangata dall'ex-premier protettore di belle minorenni presunte nipoti di Mubarak, la crisi economica con lo spread sopra i 500 punti, l'incapacità manifesta dell'ex-premier a far valere gli interessi italiani al cospetto dei grandi europei, o ad adottare la benchè minima misura di riforma in Italia.
E così, a causa di quell'incapacità, è arrivata la "cura" velenosa dei "tecnici", con l'ex-premier che appoggiava la cura; e dopo un anno, le elezioni; il fallito incarico a Bersani; il mancato dialogo PD - M5S;  i 101 del PD che votavano contro Prodi presidente, il governo Letta, l'emergere di Renzi alle primarie del PD e molti che stanno al governo e fanno finta di stare all'opposizione (Alfano su tutti).

Il sindaco di Firenze è convinto di vincere le prossime elezioni e si capisce che la faciloneria deve essere una malattia che colpisce tutti i neo-eletti segretari del PD.  
Col fine neanche tanto nascosto di fare fuori il M5S e di sottomettere i piccoli partiti di sinistra, si è messo d'accordo con Berlusconi senza rendersi conto che così spinge tutti gli elettori di destra nelle braccia dell'ex-premier. 
Comunque la si pensi, il doppio turno ha senso solo se al primo turno si corre da soli, non se si fa, fin dal primo turno, l'ammucchiata di coalizione.

Quello non è bipolarismo come si vuol far credere: è un'ammucchiata di gente che mira alla poltrona, ed è un'esperienza già conosciuta in passato sia nel centro-sinistra, sia  nel centro-destra.
La proposta Berluschenzi, quindi, sa di vecchio regime e appare molto distante dal Paese reale, dalle esigenze dei cittadini, dal tessuto di un'autentica democrazia.

Ci sono altri due temi che in questo periodo sono nell'agenda del Paese.

C'è un decreto che, se fosse votato dagli italiani, suonerebbe come una bocciatura di quasi tutti i partiti (da Berlusconi a SEL) che lo stanno approvando: il decreto svuota carceri. 
Io non lo voglio.
Infatti un Paese civile deve assicurare due cose:
- che i criminali siano messi in condizione di non nuocere alla società civile e ai singoli cittadini (in sostanza che vadano in galera e ci restino per il tempo della condanna)
- che ai criminali sia riservato un trattamento umano, civile, dignitoso, rieducativo delle qualità e capacità di ognuno di essi.
In un Paese civile si costruiscono nuove carceri.  
E si investe in questa grande opera di protezione del cittadino e prevenzione del crimine.
Invece che si fa in Italia? 
Periodicamente, ogni 4 o 5 anni, si liberano migliaia di ladri, violenti, rapinatori, stalker, truffatori, corrotti, corruttori, con un "colpo di spugna" che naturalmente funzionerà da prescrizione anche per una grande quantità di gravi reati finanziari.
Come ha riferito un report della Polizia di Stato relativo all'ultimo indulto, che aveva liberato meno delinquenti di quello attuale, il 95% dei criminali torna in carcere entro 4 mesi dalla liberazione.

Poi c'è il tema dell'Europa.
In Italia: o si è contrari all'Europa e all'Euro, o si è favorevoli.
La libera critica non è contemplata.
Si dice, non si può tornare indietro, al massimo possiamo farci dare più soldi o chiedere di poter sforare i limiti imposti sul debito.
Io credo che uscire dall'Euro potrebbe risolversi in una catastrofe, ma credo che rimanere in questa Europa, così com'è, possa condurci alla morte lenta con un'agonia prolungata.
Dobbiamo far crescere un'area politica euro-critica che denunci l'involuzione autoritaria che ha preso l'Unione europea e combatta la diffidenza sempre più diffusa tra i popoli. 
Le posizioni di Angela Merkel sono le posizioni dei tedeschi che, immemori del fatto che nel 1953 il loro debito fu del tutto cancellato e pagato da altri, hanno riscoperto una nuova forma di razzismo nei confronti dei greci, degli italiani, del Sud in generale.
In Germania, ma anche nell'Europa del Nord o in Gran Bretagna, non si è disposti a trattare su nulla salvo che sui soldi tedeschi e nord-europei investiti nel Sud Europa, Italia compresa.
L'Unione Europea, creata in tempi di florido sviluppo economico, oggi mostra l'incapacità di unire i popoli davanti alla ferocia della crisi economica.
Prevalgono i gretti egoismi nazionali, rispuntano i razzismi, gli stereotipi facili, le politiche a favore della grande finanza e contro i popoli.
Le leggi non vengono più discusse nei Parlamenti, ma decise dai leader dei paesi più ricchi in accordo con i grandi gruppi del potere finanziario, e su pressione di agenzie di rating che risentono di conflitti di interessi legati ai loro stessi investimenti, e alle connessioni con i poteri nazionali di cui sono espressione.

Il nostro cosiddetto mondo libero, che orgogliosamente abbiamo sempre chiamato così, è sempre meno libero.
C'è un deficit di democrazia che ci deve spingere a chiedere una rifondazione globale dell'Europa.



© RIPRODUZIONE RISERVATA Paolo Giunta La Spada



http://paologls.blogspot.se/2013_04_01_archive.html

6 febbraio 2014

Raccontare è libertà.



E' molto che non scrivo. Per tante ragioni. Una è che ho assunto due ruoli ufficiali. 
Infatti, dallo scorso 8 luglio 2013, ho ripreso servizio in Italia. 
Inoltre sono, dallo scorso settembre 2013, il presidente di una ben nota associazione storica, la Casa della Memoria di Servigliano, molto attiva sul territorio. 
Per mesi, pur onorato da queste novità, ho sentito la responsabilità di rappresentare l'istituzione scolastica lasciando parlare il docente e facendo tacere il blogger; allo stesso modo ho rappresentato il volere comune del Consiglio Direttivo della Casa della Memoria lasciando che a parlare e a scrivere fosse sempre il Presidente nella sua funzione di servizio al resto del gruppo, alla collettività, e alle istituzioni del territorio.

Continuerò così, senza mai tradire il mandato civile ed educativo che gli incarichi assunti mi assegnano. 
Quando sono a scuola e parlo da insegnante parla solo l'educatore.
Quando sono ad una riunione in qualità di Presidente di un'associazione parla solo il presidente dell'associazione fedele al suo mandato.

Ma non vorrei rimanere privo di una libertà di espressione che ha sempre fatto parte del mio essere e alla quale non vorrei rinunciare.
E così ho deciso di riprendere a scrivere sul blog dove godo di un po' più di libertà e di un orizzonte più ampio di spazio.

Raccontare in libertà significa non rinunciare ad affrontare temi che, in altri luoghi e in diversi contesti, non posso considerare o non mi è data occasione di affrontare.

Raccontare è libertà.
Significa anche regalarsi, condividere, invitare al confronto. 

Domani il primo post del nuovo ciclo.
Imperdibile, ovvio.