6 agosto 2014

Pont du Gard, Provence.

Due settimane fa ero in Provenza, Francia. A 30 minuti di auto da Avignone: a Pont du Gard.

Il "ponte", patrimonio UNESCO dell'umanità, è un acquedotto romano. 
Intorno al 17 A.C., in epoca augustea, i romani costruirono l'acquedotto per portare acqua alla città romana di Nemausus, oggi Nimes. 
Portava in città, dalle sorgenti di Uzes, 20.000 metri cubi d'acqua al giorno. 
Nemausus aveva dei pozzi e delle fonti d'acqua: la costruzione dimostra quindi che i romani non pensavano all'immediato, ma lavoravano alacremente per il futuro.
In effetti l'acquedotto funzionò perfettamente per più di 500 anni e solo l'ignavia dei "barbari" ne decretò la fine.
Nella civiltà romana esisteva quella che gli inglesi chiamano "vision", una visione, un'immaginazione che permette di progettare il futuro, fare scelte e provvedere.
In effetti non si costruisce un'opera così immensa se non si ha una straordinaria visione del futuro. 
Pont du Gard mi ha fatto pensare alla "grandezza" dei romani antichi, che pure erano imperialisti feroci, e alla mancanza di visione degli europei di oggi.
I governi europei di oggi sono "incollati" agli interessi nazionali e alle richieste delle multinazionali che operano nel loro territorio di riferimento elettorale;
gli europarlamentari obbediscono alle banche che finanziano le città dove vivono, quando non sono, a spese nostre, a Strasburgo o a Bruxelles;
riferiscono alle agenzie di rating che sostengono i loro governi nazionali o pagano i loro progetti finanziari.
In questa Europa prevale la visione del presente, del gretto egoismo nazionale, del razzismo regionale, dell'eliminazione della diversità nel nome della globalizzazione europea e mondiale.
E' un'Europa che ha accettato le bugie dei britannici sulle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, e che ha operato per la distruzione fisica e politica di un regime laico, sebbene dittatoriale, in Iraq;
che ha accettato le tesi francesi sulla Libia scaricando sulle città libiche milioni di di bombe;
che assiste indifferente alle stragi in Siria e non vuole fare niente per fermare la guerra tra Israele e Palestina.
E' un'Europa che ha perso idealità, slancio, democrazia, liberalità.
Sembra che a Bruxelles l'unica cosa che conta sia consolidare il "modello Merkel", al fine di assicurare il potere delle aziende e banche che oggi ispirano i modelli economici e culturali di riferimento.
In Italia, invece di immaginare il futuro e costruirlo con il lavoro, si continuano a fare, senza cambiamenti di rilievo, le stesse promesse che faceva Berlusconi e che hanno condotto il Paese, in vent'anni, a ciò che è adesso.

Scuola e ricerca culturale e scientifica, che dovrebbero costituire il cuore di un Paese che ha bisogno di crescere, subiscono i tagli ciechi e la sciatteria di ministri e politici incompetenti
Si arriva, perfino, ad invitare Schettino all'Università di Roma.
E' un fatto gravissimo ed è vergognoso che un individuo del genere sia chiamato ad "insegnare". 
E' un segno di degrado civile, morale e culturale. 
Ed è una vergogna che giri "libero e beato". E aggiungo anche che, al di là della drammatica perdita di vite umane, quello che trovo pazzesco è che questo "signore" abbia abbandonato la "sua" nave mentre la gente a bordo moriva. 
Come se una maestra lasciasse la scuola prima dei piccoli, come se un prof fuggisse ancor prima dei suoi studenti. 
Spero che lo condannino severamente come merita (e come sarebbe condannato ovunque, al di là della morte procurata ad altri, per il danno incalcolabile che ha arrecato all'immagine del suo Paese).

E questo dovrebbe valere per chi ha fatto i "bunga bunga" e "proteggeva" la nipote di Mubarak, e, oggi, per chi parla l'inglese come un turista fai-da-te e fa ridere tutta l'Europa...



© RIPRODUZIONE RISERVATA Paolo Giunta La Spada
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