2 aprile 2017

Ignoranza, viltà morale e acquiescenza al potere...




Nel 1949 George Orwell, l'indimenticabile autore di Omaggio alla Catalogna e de La fattoria degli animali, scrive 1984.

Il libro è un romanzo di fantapolitica che descrive un sistema politico finalizzato a controllare le azioni di ogni essere umano. 

Al vertice del potere c'è il Grande Fratello, figura misteriosa che incombe con i suoi ritratti in un'immaginaria Londra costretta a un pensiero unico. 

Le manipolazioni del potere giungono a imporre un dominio totale, al punto che il consenso nei confronti di chi comanda è diffuso e basato su quelle qualità che devono necessariamente essere coltivate per convincere tutti che il governo è il migliore possibile: l'ignoranza, la viltà morale, l'acquiescenza al potere.
Il Grande Fratello si avvale di solerti ministri e burocrati che impongono le direttive, convincono facilmente ingenui e ignoranti, e spiano le vite dei cittadini grazie all'uso di teleschermi accesi 24 ore su 24.

Winston Smith, il protagonista della storia, ha il compito di aggiornare i vecchi numeri del Times affinchè la Storia sia costantemente reinterpretata secondo le volontà e le nuove versioni del Partito.
Ma Winston crede nella possibilità di un mondo diverso, prova dei sentimenti, coltiva idee di libertà.

Viene arrestato e torturato; sottoposto a torture psichiche, oltre che fisiche.

La spia O'Brian che lo tortura gli spiega:
"Noi non distruggiamo l'eretico perchè ci resiste: fino a che ci resiste, ci guardiamo bene dal distruggerlo. Noi lo convertiamo, ci impossessiamo dei suoi pensieri interni (...), lo riportiamo al nostro fianco non solo apparentemente, ma nel senso più profondo e genuino, nel cuore e nell'anima. Ne facciamo uno dei nostri..." 

© RIPRODUZIONE RISERVATA PAOLO GIUNTA LA SPADA