9 novembre 2016

Trump?...



La vittoria di Trump è la vittoria di un miliardario erotomane.
Anche in Italia, dal 1994 in poi, è avvenuto il medesimo fenomeno quando gli italiani elessero un altro miliardario erotomane, altrettanto incompetente.
Succede.
Succede soprattutto quando l'ignoranza dilaga in un mondo globale che riduce sempre di più la spesa per l'istruzione e la cultura.
In un mondo occidentale, che ci piacerebbe vedere come l'autentica e insostituibile frontiera della libertà, ma dove, purtroppo, la democrazia è sempre più formale e sempre meno sostanziale, dove il voto appare a molti uno sterile esercizio privo di significato.
Succede in un pianeta dove la crisi economica imperversa e crea disagio ai più indifesi.
E succede, anche, quando le forze liberali, progressiste e democratiche, pensano di amministrare la crisi senza governarla realmente, senza affrontare la condizione drammatica di una classe operaia e di un ceto medio proletarizzato e abbandonato dai ceti dominanti.
Succede anche in Italia, ora. 
A Roma, per esempio, il Partito Democratico ha vinto nei quartieri, come Parioli ed Eur, dove il voto è alto-borghese.
Le borgate e le periferie operaie di Roma hanno votato, se non a favore della Raggi, contro il PD di Renzi e contro un sistema fatto di eco-mafie, palazzinari che comandano da decenni, cooperative finto-umanitarie, politiche vecchie.
Se non si risponde in forme democratiche e credibili al malcontento, il malcontento trova sbocchi imprevedibili.
Il cittadino medio italiano oggi, come quello americano, è interessato al proprio salario che è massacrato da un sistema di tasse e prelievi che non dà alcuna sicurezza per il futuro.
Il cittadino italiano è preoccupato per i problemi della criminalità e della sicurezza (e si sente già l'inconcepibile mormorio di un nuovo indulto, di una nuova amnistia).
Il cittadino italiano vorrebbe vedere una politica moralizzata capace di tagliare i propri assurdi privilegi.
Il cittadino italiano non ama una burocrazia rapace e incapace di distinguere tra persone oneste ed evasori (e non basta cambiare il nome ad Equitalia per assicurare giustizia fiscale).
Il miglior ricostituente per la cosiddetta e vituperata anti-politica è offerto proprio da quei leader chiacchieroni che attuano una politica che parla (quanto piace lo story-telling...), ma non è capace di riforme concrete e credibili.
Le riforme assomigliano spesso a operazioni di facciata che servono a operare tagli alla spesa e nuove riduzioni agli stipendi di chi lavora con nuovi e più gravosi carichi di lavoro.
Si deve riprendere a tutelare le classi sociali e le categorie professionali più danneggiate dalla crisi e dal continuo blocco dei contratti.
Storicamente la Sinistra è nata per tutelare i più deboli, i più sfruttati, la classe dei lavoratori, per garantire i servizi sociali e la salute ai più poveri, il benessere per tutti, la cultura fruibile e una scuola pubblica forte e solida per tutti.
Se non lo fa, ogni volta che non lo fa e si allea al grande capitale, o ai furbi potentati locali, per mantenersi al potere e mantenere i privilegi dei suoi adepti in carriera, è destinata, prima o poi, a perdere e a trascinare il Paese alla rovina.
A regalare l'Italia alle destre.
Quando la Sinistra fa politiche di destra avvantaggia la Destra.
Donald Trump negli USA è riuscito ad approfittare di questo vuoto politico e di una candidata come la Clinton, tutta interna alle vecchie logiche del potere.
Cose simili, e anche peggiori, stanno accadendo in Europa.
Ci sono partiti nazisti in formazione in tutto il nostro continente.
C'è una politica europea sempre più appiattita alle esigenze dei più ricchi...
Spero che il segnale che arriva dagli USA insegni qualcosa.
Serve democrazia nelle scelte, politiche concrete per la giustizia sociale, tutele per i lavoratori.

La democrazia non si difende raccontando favole.