31 agosto 2016

Vivere del debito altrui...





L'Eurozona, al di là delle rassicuranti affermazioni dei leader europei, è in stagnazione. Tutto il mondo cresce, esclusa l'Europa. L'Italia, in particolare, non riesce a tornare ai livelli precedenti il 2007. Per l'Italia è frustrante continuare a essere "bloccati" da una politica finanziaria decisa da Bruxelles e a Bruxelles. Con una valuta indipendente l'Italia avrebbe svalutato rispetto a dollaro ed euro e si sarebbe ripresa crescita delle esportazioni e crescita della produzione e dell'occupazione. Avere il diritto all'autodeterminazione è un obiettivo di ogni nazione libera che abbia l'idea della democrazia al centro della propria visione e della propria azione concreta al servizio dei cittadini. Chi insiste ancora nell'unione politica dell'Europa non si rende conto che le politiche deflazionistiche della Germania stanno stremando le nazioni europee e danneggiando le relazioni tra i popoli. Io sono un europeista convinto, ma l'attuale Europa è colonia di una Germania che continua a vivere degli interessi riscossi sul debito altrui, compreso il nostro. Un sistema del genere è destinato inesorabilmente al fallimento. Inoltre la politica tedesca continua a logorare le relazioni di fratellanza e solidarietà tra i popoli europei. L'euro, così com'è, piace solo alla Germania e ai grandi gruppi bancari, alle imprese e ai sistemi mediatici di loro proprietà. Una nazione democratica europea, invece, ha il pieno diritto di togliersi dall'eurozona proprio per rinsaldare i vincoli di amicizia con le altre nazioni europee, Germania compresa, vincoli di amicizia e vicinanza che una dissennata politica finanziaria europea sta progressivamente distruggendo. L'Italia, su questo tema, sembra ipnotizzata e incapace sul da farsi. Si va da un Governo che mette in scena sulla portaerei Garibaldi la rappresentazione di un'Italia forte in Europa (quando sa di non esserlo), a un'opposizione che non è in grado di offrire proposte operative concrete e convincenti (e una parte di essa scade nel peggior neo-razzismo). 
L'errore della Sinistra democratica è di non capire che il tema dell'uscita dall'eurozona, o almeno della critica all'Europa così com'è, non va delegato-regalato alla Destra che ne fa abitualmente un argomento per sviluppare politiche reazionarie ed eversive.
Alla tragedia del terremoto si aggiunge la tragedia di una politica che vive alla giornata e fa finta di sorprendersi che il Paese rischia di essere sempre più incline ad una triste rassegnazione.

7 agosto 2016

Il silenzio che fa male




Nel mondo ci sono 7 miliardi e 200 milioni di persone. 

Sarebbe bello dire che nel pianeta ci sono risorse per tutti, ma se anche fosse vero la realtà è che i più ricchi non hanno intenzione di cedere le loro ricchezze, anzi fanno di tutto per accrescerle.
Non è giusto, ma è così.

Religioni e ideologie danno soluzioni e confezionano ricette, ma il mondo non gira seguendo utopie e preghiere anche se, da sempre, abbiamo cercato soluzioni e continueremo a farlo.

Qualcosa, però, si può fare subito. 
Le chiese di tutto il mondo e di ogni fede, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dovrebbero anzitutto riflettere sul "crescete e moltiplicatevi". 
E' criminale continuare a vietare e a scoraggiare l'uso degli anticoncezionali. 
Se anche fosse giusto, non funziona. 
Il tasso di sviluppo demografico nel mondo è impazzito. 
Abbiamo vissuto per millenni ad un tasso di crescita molto limitato. 
Cento anni fa eravamo un miliardo e mezzo; ora siamo più di 7 miliardi. 
Saremo 9 miliardi nel 2050 e 11 miliardi fra 84 anni, nel 2100.

La popolazione più povera si sposterà, sempre di più, nei paesi più ricchi in cerca di lavoro e risorse; i salari si abbasseranno per tutti vista la grande disponibilità di forza lavoro a basso prezzo; le imprese delocalizzeranno nei paesi dove i salari sono più bassi e si pagano meno tasse; la disoccupazione aumenterà; i problemi della sicurezza aumenteranno, così gli atti di terrorismo e anche l'uso delle armi nella risoluzione dei conflitti tra nazioni.

C'è bisogno di politiche chiare e consapevoli che riducano il tasso di crescita demografica, riorganizzino l'economia mondiale a vantaggio delle classi sociali più povere, sviluppino i settori dell'istruzione in modo efficace.
C'è bisogno di politiche chiare sulle migrazioni: non si possono accogliere tutti, ma si possono accogliere molti e si può fare bene e a vantaggio di tutti.
Si devono evitare le speculazioni di chi si arricchisce sui migranti, anche le speculazioni di certe organizzazioni umanitarie che, con la scusa dell'accoglienza, distribuiscono denari e privilegi a una bella porzione di furbetti.
Il migrante non è un nemico, ma è un fratello.
Ma se un fratello mi porta i suoi 20 figli in casa io non so dove metterli.
Ci sono due errori in questa situazione: l'errore più grande è il razzismo, l'egoismo di chi, chiuso nel suo mondo, non vuole vedere la "casa del vicino che brucia".
L'altro errore è pensare che "tutto va bene", che l'integrazione sia un processo facile e scontato.
Non è stato così in paesi molto più organizzati del nostro.

Servono politiche chiare, intelligenti, trasparenti delle migrazioni, servono nuove regole condivise e il rilancio di nuove forme di accoglienza e sviluppo.

Io vedo molta rassegnazione e  faciloneria, violenza o insulti razzisti, qualche stanca preghiera, e tanti silenzi.


Popolazione mondiale negli ultimi 2000 anni in milioni:
Anno     1
200







1000
310







1750
791
106
502
163
16
2
2

1800
978
107
635
203
24
7
2

1850
1262
111
809
276
38
26
2

1900
1650
133
947
408
74
82
6

1950
2519
221
1398
547
167
172
12,8

1955
2756
247
1542
575
191
187
14,3

1960
2982
277
1674
601
209
204
15,9

1965
3335
314
1899
634
250
219
17,6

1970
3692
357
2143
656
285
232
19,4

1975
4068
408
2397
675
322
243
21,5

1980
4435
469
2632
692
361
256
22,8

1985
4831
542
2887
706
401
269
24,7

1990
5263
622
3168
721
441
283
26,7

1995
5674
707
3430
727
481
299
28,9

2000
6070
796
3670
728
520
316
31,0

2016
7.240
1.200
4.270
700
700
330
40


Proiezione 2100
11.000
1.840
6.600
900
1100
500
60

Anno
Mondo
Africa
Asia
Europa
Sud America
Nord America
Oceania