6 ottobre 2013

La Casa della Memoria di Servigliano.


Un mese fa, nell'ambito della manifestazione Freedom Trails 2013, ho guidato a piedi un gruppo di 35 cittadini britannici e americani, dal cimitero di Servigliano, dove è sepolto Frank Hilton, a Santa Vittoria in Matenano, dove abbiamo reso omaggio al Monumento ai Caduti. 
Alla fine di ogni mio racconto tutti mi hanno ricordato che senza la generosità degli Italiani i loro padri non sarebbero tornati a casa. 
Mi sono sentito ancora una volta orgoglioso della nostra identità in un'epoca in cui non è facile essere orgogliosi del nostro Paese. 
Sono rimasto impressionato dal lavoro straordinario fatto per tanti anni da Antonio Millozzi, del Monte San Martino Trust, e da Filippo Ieranò della Casa della Memoria di Servigliano.

Come presidente della Casa della Memoria desidero anzitutto ringraziare Filippo Ieranò per la sua amicizia e per la sua insaziabile e insuperata opera di ricerca storica, organizzazione e produzione culturale. 
Grazie di cuore.

Spero di guidare la Casa della Memoria a nuovi e significativi  traguardi.
Lo farò con un gruppo di studiosi e collaboratori di grandissimo spessore umano e culturale: li ringrazio in anticipo per ogni volta che mi regaleranno consigli e avvisi dettati dall'amicizia e dall'esperienza.
Molti altri amici si aggiungeranno e troveranno il mio cordiale benvenuto.

La Casa della Memoria continuerà le attività di studi storici, ricerca e documentazione nelle quali si è distinta per anni:
sugli ex-prigionieri del campo e sulle famiglie che li salvarono dalla morte spesso al prezzo della loro stessa vita; 
sulla storia del campo nelle sue relazioni con il territorio; 
sul grandioso fenomeno, ancora poco indagato, della nostra Resistenza civile contro il nazifascismo; 
sulle vicende dei profughi del secondo dopo-guerra;
su tutto il Novecento d'Italia e in particolare sugli eventi drammatici che scandirono la vita delle nostre popolazioni a ridosso delle guerre, della dittatura, degli eventi che frantumarono tragicamente la nostra identità nazionale.

La C.d.M. vuole sviluppare con forza le attività didattiche con le scuole, le collaborazioni con le Università, la programmazione di mostre, conferenze e iniziative che rafforzino, con la maggiore conoscenza della nostra storia, il tessuto civile del territorio. 

La C.d.M. rivendica, a tale riguardo, la propria piena e completa autonomia e indipendenza come necessaria garanzia del rigore scientifico delle proprie attività e della qualità della sua offerta culturale.

La C.d.M. è lieta di collaborare con il Comune di Servigliano, la Provincia di Fermo e la Regione Marche e confida di rafforzare e ampliare i proficui legami già esistenti.

A breve pubblicherò idee operative e di organizzazione della nostra Associazione: darò la massima considerazione ai vostri suggerimenti.

A tutti l'augurio di buon lavoro e un caro saluto.
Paolo Giunta La Spada

29 settembre 2013

La trincea.


Il 30 giugno del 2012 alla fine dell'articolo "L'Europa di oggi e l'Italia di domani", scrivevo:

"Ci aspetta una campagna elettorale che già si intuisce densa di squallore. Andrebbero invece indicati due obiettivi fondamentali per il futuro d’Italia:

1) rafforzare la sovranità del popolo italiano, cioè l’azione dei nostri governi a difesa dei legittimi interessi della nostra economia. In risposta alle ingerenze degli organismi centrali europei e in contrasto ai condizionamenti e attacchi delle lobbies finanziarie e politiche internazionali;

2) rimanere in Europa, ma col preciso intento di rafforzare la condivisione dei valori liberali e democratici che l’hanno resa ciò che è: un punto di riferimento certo per la libertà dei popoli, per la tutela dei diritti civili, per lo sviluppo economico e culturale.

Al tempo delle elezioni gli italiani faranno bene ad evitare un generico voto di protesta: dovranno piuttosto individuare chi potrà essere in grado, per onestà, coerenza, preparazione professionale e culturale, capacità e convinzione, di portare avanti nel concreto di un mondo globale sempre più competitivo l’azione di un Paese che ha bisogno di un rilancio economico e civile."


Sembra che non sia cambiato nulla nel panorama politico italiano. 

Ad ogni elezione si fa credere all'elettore che stia per sopraggiungere il cambiamento positivo sempre sognato. 
Ad ogni elezione, in barba al conflitto di interessi, l'ex-premier Berlusconi "mette in campo" tutta la forza dei suoi giornali, delle sue banche e aziende, delle sue televisioni e radio.
Ad ogni elezione si spera di essere di fronte ad una nuova stagione di civiltà.

Poi si scopre che la guerra civile italiana riprende, eterna e immutata nella sua crudeltà, e che il Paese, il nostro amatissimo Paese, è in balia dell'ex-premier e di una politica sempre più urlata e cafona, incivile, ottusa e violenta.

Purtroppo, allo strapotere dell'ex-premier che con i suoi soldi può comandare in Parlamento come ai servizi sociali, non si oppone una Sinistra liberale e unita nell'intento di buttare fuori per sempre il marcio e le mafie.
Troppi compromessi, troppi interessi, molte divisioni, troppa faciloneria.

A tutto questo si aggiunge il M5S, una grande risorsa di voti che sembra sprecata se non serve a comporre una coalizione di governo e se non smette di acuire la crisi dello stato con gli insulti quotidiani alle più alte cariche della Repubblica.

Gli italiani, purtroppo, si sono assuefatti a questo clima barbarico di confronto: Berlusconi che ritira i suoi ministri come fossero pezzi di legno sulla sua scacchiera personale; 
Grillo che urla; 
il PD che da 20 anni sottovaluta la potenza economica di Berlusconi e l'impatto che ha sulla formazione delle opinioni nella società. 

Nel frattempo: non sono state abolite le provincie; non è stato limitato e disciplinato il finanziamento pubblico dei partiti; non si ipotizza l'abolizione del Senato, inutile doppione della Camera; non si parla di una Camera con massimo 500 deputati; non si parla di diminuire gli scandalosi stipendi di onorevoli, presidenti di regioni e provincie, assessori e direttori di aziende partecipate.

Il "banchetto" continua mentre la crisi imperversa e lascia senza soldi le tasche degli italiani.

Eppure siamo in tanti che ogni mattina lavoriamo e con orgoglio sosteniamo il peso del Paese, stretti nella quotidiana trincea dell'onestà e del lavoro pulito e ben fatto.


© RIPRODUZIONE RISERVATA Paolo Giunta La Spada