29 settembre 2012

Il "nuovo che avanza".

C’è un grande dibattito oggi sul “nuovo che avanza”. Sembra di essere tornati al 1992. Scandali, inchieste, e nuovo che avanza oggi come allora.
Allora avanzò così tanto che un Berlusconi, dico “un Berlusconi”, andò al governo e, salvo brevi intermezzi, ci restò fino a novembre 2011.
Assomiglia anche al 1919-1921 quando molti, tra uno sciopero e l’altro, si aspettavano l’abbattimento della classe politica liberale e invece ebbero, dal 28 ottobre 1922 in poi, l’abbattimento dello Stato liberale.
In effetti di rottamatori ce ne sono sempre stati tanti, in ogni epoca, e l’antipolitica l’ha cavalcata Mussolini, l’Uomo Qualunque, la Lega, Berlusconi, Grillo, perfino Renzi.

Non mi fraintendete: di non vedere più al telegiornale e in Parlamento le solite facce sarei felice, anzi, come ho già detto in numerosi post dello scorso inverno, mi piacerebbe vedere azzerata l’intera classe politica italiana.
Ma con chi dovremmo sostituire i mediocri politici di oggi?
Animato da speranza ho navigato a lungo nel blog di Grillo e del Movimento 5 Stelle e, mi spiace dirlo, ho concluso che non è un’organizzazione democratica. Forse può migliorare, la mia è un’opinione relativa ad oggi 30 settembre 2012.
Inoltre la qualità dei dibattiti nel sito, anche se su molti argomenti i 5 Stelle esprimono idee interessanti, è bassa.
In effetti un conto è articolare la pars destruens, in questo non solo Grillo ma tutti gli italiani sono bravissimi, un conto è governare l’economia, l’industria, l’agricoltura, il turismo, la ricerca scientifica, l’istruzione, la sanità, i servizi per i cittadini, la nettezza urbana, lo sviluppo delle infrastrutture e i tagli alla spesa, lo smaltimento dei rifiuti, i diritti civili, il fisco.

A chiacchiere sono tutti bravi: usare i soldi dello stato, e decidere quanto prende di stipendio tizio e caio, è un’altra storia.
E’ inquietante il fatto che nei rappresentanti del Movimento 5 Stelle manca la preparazione politica-amministrativa- storica- giuridica e che il capo assoluto non si possa contattare.
Ma quello che preoccupa di più è che, pur di essere eletti in Parlamento sfruttando la grande ventata di novità, si infiltrino nel Movimento furbi e furbetti di ogni tipo.
Infatti per iscriversi al 5 Stelle bastano pochi clic di mouse e per candidarsi altrettanto.
Grillo dice che è la rete a decidere, giusto, ma nei territori dove non c’è nessuno potranno candidarsi anche degli imbecilli, non tutte le province sono come Parma o Genova, e non tutta l’Italia è come l’Emilia o la Liguria così piene di 5 Stelle ben conosciuti e poi non credo che pochi colpi di clic siano sufficienti a definire la preparazione, l’onestà e la capacità professionale di una persona.
Inoltre il programma 5 Stelle appare lacunoso e, in alcuni campi come la politica estera, del tutto carente.
Non basta fare qualche battuta contro l’euro e gettare un po’ di antieuropeismo qui e là per governare un Paese complicato come l’Italia e gestire le relazioni internazionali.

Sono contro Grillo? No, al contrario e, l’ho già scritto, auspico che lui moderi i toni e diventi più costruttivo, e i partiti di Sinistra siano capaci di dialogare con il 5 Stelle, ma come sapete tutto ciò è un’utopia: la Sinistra eccelle nella divisività e nel perseguimento dei singoli interessi personali.

Infatti in Italia siamo o con, o contro, e ogni avversario politico diventa sempre un nemico da abbattere e cancellare.
Per me sono da cancellare solo coloro che vorrebbero annientare la basi delle nostre istituzioni democratiche e liberali. Voi mi direte “quali istituzioni? Ma che dice questo?”
Mi pare di sentirvi…
Il fatto è che l’elenco di quelli che sono contro le nostre istituzioni è lungo: al primo posto metto i fascisti, fosse per loro tornerebbero alle più bieche ideologie razziste e totalitarie, all’economia chiusa, autarchica, alla fame, all’imbecillità della censura, alle violenze, ai crimini contro l’umanità.

Ma anche i comunisti non è che ai tempi di Stalin, e non solo, fossero tanto patriottici: dagli giù all’Italia pure loro; e chi li vedeva mai con un tricolore in mano? E ora che la bandiera rossa non va tanto di moda c’è la bandiera arcobaleno. Il tricolore mai…

Non parliamo dei cattolici che si sentono italiani, nel senso di cittadini di un libero Stato solo fino a quando lo Stato odora di acqua santa e incenso, si insegna la religione nelle scuole, e si ricevono miliardi per gli istituti privati ed esenzioni dalle tasse. Quanto al passato lasciamo perdere: siamo passati dalla scomunica dell’Italia alla presa del potere in Italia, ma delle istituzioni democratiche e liberali e dell’Italia i cattolici non sanno che farsene, per loro è importante la finestra che s’affaccia a Piazza San Pietro…

Poi c’è il “partito della pagnotta” costituito da quelli che fanno affari con tutti anche se gli affari sono sporchi o indegni, o lesivi del prestigio e dell’immagine delle istituzioni, insomma quelli che “magnano” e sono tanti in tutti i partiti e in tanti carrozzoni, e anche sindacali.

Poi ci sono i politici tutti che predicano contro l’antipolitica ma loro, immobili nei loro privilegi, con pensioni d’oro e vitalizi feudali, sono in realtà i veri anti-italiani, sono la vera anti-politica, sono l’Italia che non cambierà mai.

Poi ci sono coloro che negano l’identità nazionale: la Lega Nord in testa, che insultano il tricolore e stanno seduti quando c’è l’inno, ma anche i vari regionalisti non scherzano mica, chi vuole tornare ai Borboni, chi vagheggia Cecco Beppe, chi la Serenissima.

Insomma tutti contro l’Italia e i risultati si vedono.

Infatti se vi fate un giro all’estero gli stranieri vi chiedono: perché gli italiani parlano sempre male dell’Italia?
Gli stranieri, a forza di ascoltarci parlar male, si sono convinti, addirittura più di noi, che in Italia ci sono solo mafia e camorra, non capiscono perché un furbastro e miliardario, incapace di governare, come Berlusconi, sia stato votato per 4 legislature, o perché un ex-comico che parla a bestemmie e parolacce come Grillo sia l’ultima “speranza” per molti italiani che vogliono cambiare.

Come si fa a pensare di vendere il Made in Italy in senso globale, non solo auto vestiti e tagliatelle, ma anche il sistema Paese con tutte le sue articolazioni e i suoi talenti, se noi siamo i primi a far cattiva pubblicità?
Ancora una volta tutti contro l’Italia.

Eppure questa Italia è venuta dal nulla e in 150 anni, nonostante i Savoia e le loro politiche, è cresciuta molto e, dopo il fascismo che l’ha portata alla catastrofe, è diventata, con le istituzioni democratiche e liberali che io amo e che in tanti volete distruggere, una delle nazioni più floride del mondo e forse, nonostante la cementificazione selvaggia, rimane uno dei posti più belli del pianeta, e certamente quello in cui è leggibile l’avventura culturale, sentimentale ed estetica più straordinaria del genere umano.

Il vero anticonformismo oggi, il mio “nuovo che avanza”, che sarebbe veramente rivoluzionario, consiste nel credere nell’Italia democratica, antifascista e liberale che non è mai stata realizzata o che, quando realizzata, ha subito attacchi o ha conosciuto regressioni. Al servizio del nostro Paese e contro tutte le mafie e tutti i fascismi. Sempre. Questa è la mia rivoluzione.

Proposte per costruire una società più libera e più giusta?

Le stesse che avete sempre letto su Italy & World.
Subito, per esempio, un dimezzamento dei costi della politica.
L’abolizione del Senato, un inutile e antiquato doppione della Camera. Il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari. L’adeguamento immediato del salario dei dipendenti della Presidenza del Consiglio e delle due Camere alla media di tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. Il dimezzamento delle “poltrone” della politica locale con la riduzione drastica del ceto politico strapagato nelle province, nelle regioni, nelle USL, in migliaia di enti inutili. L’abolizione di un regime fiscale iniquo che colpisce i più deboli e lascia libertà di evasione dalle tasse ai ladri che, denunciando poco, rubano a chi lo meriterebbe il posto di lavoro al collocamento, l’assegnazione dell’asilo nido per il figlio piccolo, la mensa universitaria gratis per il figlio grande. La vendita ogni anno al migliore offerente, con meccanismi antitrust e in condizioni di trasparenza, delle frequenze radiotelevisive nazionali e regionali.

Si potrebbe continuare a lungo, ma le ricette hanno bisogno di chi affetta aglio e cipolla, del cuoco che cucina e impiatta, e di chi lava i piatti alla fine.


Invece in troppi si mettono seduti a tavola facendo finta di niente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA Paolo Giunta La Spada

17 commenti:

Russel ha detto...

Analisi durissima e verissima, grazie Paolo

Anonimo ha detto...

La domanda è Renzi, Vendola o Bersani? O chi altro? Chi è in grado di far crescere l'Italia in modo civile?

Liliana V. ha detto...

Hai ragione Paolo, a sinistra litigano e così la destra ingrassa. E' stato sempre così

M. Teresa Urbani ha detto...

In Italia si butta con l'acqua sporca anche il bambino. E' questo che stanno facendo in tanti a sinistra come a destra quando scambiano i personaggi come berlusconi minetti fiorito formigoni con le istituzioni. Le istituzioni sono una cosa e vanno salvaguardate perchè senza ritorniamo al fascismo, al buio totale, gli uomini disonesti e ladri sono un un'altra cosa. Dobbiamo mettere uomini e donne oneste nelle istituzioni e per farlo, concordo, bisogna più che dimezzare gli stipendi dei politici e abolire le entrate finanziarie della politica. Voterò chi garantirà di più a questi tagli alla politica, e se è Grillo voterò Grillo

Unknown ha detto...

Analisi lucida, correttivi indicati parziali e ridotti ai costi della politica. Giustissimo ridurli ad una frazione di quelli che sono, per carità. Ma in questo paese non si fa altro pche discutere e strepitare contro la politica ed i suoi costi. Giustissimo, ripeto, ma parziale e tremendamente insufficente se l'obiettivo é dare una svolta vera a questo paese. Per favore poi, questa sbandierata lotta all'evasione é semplicemente ridicola. Quello che quí si fa é lotta all'evasore, pur sacrosanta, non lotta all'evasione, che é ciò che andrebbe fatto. Le due cose non sono nemmeno lontanamente apparentate.
Caro Professore, il problema italiano non é il gettito, ma la spesa corrente. E la causa di questa spesa abnorme, per mantenere la quale abbiamo una pressione fiscale spaventosa che strangola i consumi e relega l'Italia agli ultimi posto fra i paesi dove puó avere senso fare impresa, solo per una frazione dipende dai costi della politica. Via il prosciutto dagli occhi, anzi, che in milioni tengono convenientemente sugli occhi.
Se ne hai tempo e voglia in questo articolo del mio blog ed in altri trovi la mia, personalissima ed opinabilissima, analisi: http://indipendenzaevalore.wordpress.com/2012/04/06/e-no-caro-prof-monti-ed-accoliti-cosi-non-va-proprio-non-va/.
Un saluto da un Lagosian che ricorda sempre con un poco di nostalgia quei giorni.
Roberto

Anonimo ha detto...

Grazie Paolo, una analisi che ci aiuta a capire e sperare

Edoardo ha detto...

Analisi spietata, e purtroppo vera.

Stefano Parrettini ha detto...

Molti, troppi italiani disprezzano i politici ma poi gli chiedono il "favore". Finchè la politica in Italia sarà basata sui "favori", sul "chiudere un occhio", sul rapporto patrono-clientes, la politica non cambierà mai. Noi italiani dobbiamo smetterla di lamentarci. Le istituzioni e le leggi esistono, ma senza etica e civiltà la politixca sarà sempre e solo accaparramento. Splendida la metafora del tutti a tavola...

paologls ha detto...

Grazie a tutti. Roberto, le tue sono considerazioni decisamente interessanti e largamente condivisibili (ho letto il tuo articolo), ma risponderò presto a tutti voi con un nuovo post. Aspetto altri commenti, grazie. Un caro saluto.

Anonimo ha detto...

Il nuovo che avanza?
Berlusconi ancora premier (si è fatto un nuovo trapianto di capelli e si è ritinto)
Vice premier Briatore (costruzione di cento discoteche Bilionaire con i soldi delle Regioni)
Alle Finanze tutta la Regione Lombardia più Daccò e Fiorito (nazionalizzazione delle banche).
Al Viminale Grillo (il programma lo sa solo lui).
Agli Esteri la nipote di Mubarak Ruby (più gaffe di Berlusconi è impossibile).
Alla salvaguardia della giovane la Minetti (ormai ha esperienza)
Ai Beni Culturali di nuovo Bondi (ufficio a Pompei)
Alla Pubblica Istruzione Lele Mora
Alla Sanità Grillo (l'amaro Caroveggio lo passa la usl)
Alla Difesa Zdenek Zeman.


Matteo B. ha detto...

Analisi lucida e realistica. Non so se toglie ogni sperabnza vista la difficoltà a comporre un nuovo corso politico e l'assenza di alternative o dà nuova speranza visto che tra le righe appare qualche spunto di misurata fiducia.

Melissa ha detto...

Votare Grillo avrà un solo ed unico risultato: far vincere la Destra e riavere Berlusconi premier

Robin ha detto...

Il nuovo che avanza:
il nuovo partito di Emilio Fede

Rosalia Beccarelli ha detto...

Forse sai che abito in Inghilterra da quasi 45 anni, ma non ho mai veramente lasciato l'Italia, ne' rinunciato alla mia cittadinanza italiana.
Ricordo come in passato, leggendo i giornali di qui, spesso mi sentivo presa dall'angoscia per l'immagine che veniva fatta del nostro paese.
Va premesso che che i media britannici godono spavaldamente dei mali altrui e che il governo, sia esso conservatore, laburista o come quello attuale di coalizione, incoraggia sempre questo atteggiamento perche' serve a deviare l'analisi dei problemi domestici, detto questo, in quegli anni, '70,'80,'90, partivo depressa da qui, ma arrivata in Italia, mi rasserenavo, perche' anche se i governi erano deboli e troppo frequenti, trovavo segni positivi, soprattutto l'operosita' e lo spirito della gente.
Adesso invece e' diventato tutto piu' difficile, i nodi sono venuti a galla con la crisi economica e la gente non riesce piu' ad arginare i danni della politica, trovo un diffuso senso di amarezza, soprattutto fra i giovani che non vedono luce at the end of the tunnel.
Con questo, Paolo, la tua analisi e' molto lucida e costruttiva e io spero veramente che ispiri i giovani, e non solo i giovani, a ricostruire l'Italia.
Per conto mio, continuando con la metafora della tavola, bisognerebbe far lavari i piatti a chi ha mangiato. Cosa che nel mio paese di adozione si fa regolarmente in casa, anche in politica, ma purtroppo qui per troppo tempo, non si sono voluti accorgere di quanto si ingozzavano gli speculatori di banca!

Chiara ha detto...

Bravissimo Paolo, non hai risparmiato nessuno e come me vedo che la pensano i tuoi "lettori.
A me Grillo non convince, fa troppo chiasso e in certi atteggiamenti assomiglia ai Leghisti prima maniera. All'inizio mi piaceva ascoltarlo, ora non più.
C'è una candidata per le primarie del PD della quale nessuno parla, intervista o chiama in televisione e questo silenzio mediatico è assordante. Si chiama Laura Puppato vai su http://video.repubblica.it/dossier/primarie-il-videoforum-integrale-con-laura-puppato/105560?video

Elian ha detto...

Grazie Paolo, una voce di impegno in un'Italia incline al compromesso , all'indifferenza

Camel senza filtro ha detto...

Grande P., tuitti "chiacchierano" , qui invece si discute in modo civile. Complimenti