9 ottobre 2012

Due passi avanti

A novembre 2011 Berlusconi si vergognava della totale incapacità mostrata nell’affrontare la crisi. Incapace di parlare la lingua inglese, ad ogni riunione dell’Unione Europea si esibiva in gaffe regolarmente notate dai rappresentanti delle altre nazioni e dalla stampa internazionale più autorevole.
Con i suoi comportamenti immorali, inoltre, infangava gravemente l’immagine dell’Italia nel mondo.
Già dimenticato?

Il caso della minorenne Ruby, la “nipote di Mubarak” secondo la telefonata da lui fatta in Questura a Milano, e lo scandalo della Minetti con uno stuolo di attricette e "amichette" esperte di spogliarello, segnavano in modo inequivocabile il vergognoso sipario delle dimissioni finali dell’ex-premier, incapace di replicare alla Merkel e dirimere i nodi della crisi all’interno dell’Unione Europea.
Con Mario Monti la credibilità internazionale dell’Italia risaliva subito.
In verità non ci voleva molto, dopo Berlusconi, considerato un personaggio ridicolo, o quanto meno discutibile, in qualsiasi nazione al di fuori d’Italia.

Berlusconi appoggiava dunque Mario Monti e otteneva in cambio l’omissione di giudizi sul suo pessimo operato e l’intoccabilità del sistema radiotelevisivo nazionale.
Ciò nonostante Berlusconi “giocava” a fare contemporaneamente il partito di governo e il partito d’opposizione e imponeva un certo numero di velati ricatti all’agenda di governo (“decido io quando staccare la spina” amava dire l’ex-premier).
In ogni caso Berlusconi dichiarava: “lascio la direzione del PDL ad Alfano”, “faccio un passo indietro”.
Così Alfano comunicò l’intenzione del PDL di indire le primarie per trovare il nuovo leader del partito.
Due mesi fa, invece, Berlusconi annunciava la sua candidatura e quindi Alfano si affrettava a concludere che, viste le decisioni del capo, le primarie erano annullate.
Proprio un partito pieno di democrazia!...
Oggi Berlusconi dice che è pronto a fare un passo indietro, se serve all’unità del Centro Destra.
Badate: dice che è disponibile a farlo, quindi, conoscendolo, potrebbe non farlo e ricandidarsi.
Lui dice che non si ricandiderebbe se questo potesse servire ad unire i moderati. Non come scrivono tanti pennivendoli che non si ricandida.

Io non ho mai capito che cosa abbia di moderato l’ex-premier amante di spogliarelliste e minorenni; che definisce la Merkel “una culona”; che fa discorsi sull’uscita della Germania dall’Euro come se potesse essere lui a poter determinare quello che riguarda una importante nazione europea; che bestemmia Dio raccontando barzellette su Rosy Bindi (vedi su You Tube); che infila “escort”, fascisti e amichette di tutte le categorie in ogni suo "governo".
Io, al confronto, mi sento molto, ma molto più moderato.
Non ho mai capito neanche che cosa abbia di liberale, visto che in 16 anni di governo ha pensato solo a mantenere intatto il monopolio dei suoi mezzi radiotelevisivi e delle sue potenti aziende e non ha liberalizzato alcun mercato e nessuna professione.

Andiamo al punto: perché la mossa di Berlusconi?
Ma guarda un po’: dopo aver criticato Monti e l’Eurozona, dopo aver sbeffeggiato Casini e Fini che propongono da tempo una "Lista per Monti Presidente", oggi Berlusconi dice che il leader del futuro governo "potrebbe" perfino essere Monti. Che gentile.
E’ evidente l’intento di spostare la discussione all’interno del Centro Sinistra sul tema Monti spaccando il già variegato e composito fronte del Centro-Sinistra, questo è il fine implicito della dichiarazione di Berlusconi.
Non ci vuole molto a capirlo.

L’ex-premier non sta facendo un passo indietro, in realtà oggi ha fatto due passi avanti.
1) ha chiamato a raccolta l’intero arco politico anti-sinistra
2) ha sviluppato una forte iniziativa di egemonia personale, come fa sempre, su tutto il Centro-Destra.
“Voglio proprio vedere cosa farà Montezemolo”, dice, sottintendendo per chi non lo capisse “la Destra sono io, l’agenda politica la detto io”.

Chiama a raccolta Fini e Casini che potrebbero essere attratti dalla chiamata quanto più si dovessero sviluppare come prioritari, e non come secondari, temi dell’agenda politica di sinistra come il matrimonio gay.
Punta a risalire nei sondaggi e conterà su un Papa che nei prossimi mesi ricorderà ai cattolici i cosiddetti temi della vita e, di nuovo, il matrimonio tra gay.
Punta, soprattutto, sull’effetto elettorale devastante che il Movimento 5 Stelle avrà sulla Sinistra e conta sulle divisioni che le primarie tra Bersani Renzi e Vendola potrebbero esasperare.
Berlusconi, se non a Palazzo Chigi, punta al Quirinale.
Con la Minetti che smista i corazzieri per gli spettacoli di burlesque…
Non c’è molto da ridere.
A lui non importa se andare al potere con ciò che resta della Lega, con Formigoni, Dell’Utri, Daccò o Fiorito, Montezemolo, Previti o la Mussolini, con l'Euro o senza l'Euro: a lui interessa il potere.


C’è in gioco non solo l’immagine dell’Italia, ma sostanza e struttura della nostra democrazia, delle nostre libertà civili, del nostro sviluppo economico, della nostra identità e unità nazionale.
Riusciremo noi italiani a capire l’importanza drammatica della partita che si gioca e ad evitare perdite di memoria, personalismi e divisioni che portano solo a sconfitte della nostra democrazia?

© RIPRODUZIONE RISERVATA Paolo Giunta La Spada

15 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie Paolo

Robin ha detto...

Grande articolo, e molto meglio di tutto quello che ho letto finora

Matteo B. ha detto...

Come ha detto Neri Marcorè da Fazio: la Destra attacca la Sinistra e la Sinistra attacca se stessa

Russel ha detto...

Grazie Paolo, analisi illuminante sulle vere intenzioni di B.

M.Teresa Urbani ha detto...

Quello che sorprende nel nostro paese è il fatto che può succedere di tutto, ma già pochi mesi dopo viene dimenticato. Questa capacità di dimenticare e fare finta di niente e tirare a campare è la vera rovina del nostro paese

AnnaLisa ha detto...

Bellissimo post, grazie

Quest'anno voto 5 Stelle ha detto...

E' tutto uno scandalo, tutti protestano e la protesta si infiamma, poi non succede niente, quello che rubava sta là come la Minetti e il Trota che stanno ancora attaccati alla poltrona e come tutti gli altri. Cioè non succede niente. Ecco in Italia non succede niente. E poi arriva San Remo o un nuovo programma tele o i Mondiali.
E non succede niente...
Come si dice a tarallucci e vino... Questa è la malattia.

Luana D. A. ha detto...

Grazie Paolo, blog ottimo, ma dubito serva a qualcosa, senza offesa. Qui sono tutti anestetizzati

Edoardo ha detto...

Post acuto ma troppo pessimista ,in realtà il Cavaliere non sa che fare e con le primarie il centrosinistra sta dando prova di trasparenza e onestà. Però hai ragione sull'assoluta inaffidabilità del personaggio , pur di prendere il potere venderebbe l'Italia intera al miglior offrente. Moderato non è stato mai basta pensare che i suoi migliori amici sono Gheddafi (morto e da lui tradito) e Putin ,cioè due dittatori

Giorgio B. ha detto...

Non credo che B abbia la possibilità di vincere le elezioni ma è vero che la sinistra ce la mette tutta per poterle perdere o per vincerle come nel 2006 cioè con pochi seggi in più dell'opposizione. Vero che i temi dei cattolici avranno importanza più rilevante tra qualche mese, ma credo che tutto dipenda da sinistra e 5 stelle. potrebbero almeno dopo le elezioni arrivare a un patto di programma sui tagli alla politica che tutti dicono ma nessuno vuole fare

Stefano Parrettini ha detto...

SEcomdo me nonostante tutto il governo Monti ha creato condizioni politiche nuove. Gli italiani hanno capito che esiste una destra capace e che Berlusconi non ne fa parte essendo un incapace, bravissimo solo a curare i suoi interessi. Ci sono 4 gruppi:
1) ciò che resta di Berlusconi ed escort varie con Formigoni e Minetti
2) 5 stelle
3) il centro Casini Fini Montezemolo con MOnti possibile leader
4) il Partito democratico probabilmente con Bersani leader.
La Lega e le formazioni minori della sinistra rischiano di non raggiungere il quorum escluso Di Pietro che ha la sua area politica e la manterrà intatta nonostante il 5 stelle

Ramon ha detto...

L'analisi su Berlusconi non fa una piega. Conterà molto la campagna elettorale. In questo i soldi e le televisioni di Berlusconi fanno la differenza

Anonimo 48 ha detto...

Riusciremo noi italiani a capire? La risposta è: NO.
Una nazione che ha Berlusconi Minetti Fiorito Daccò e Formigoni con la bebnedizione del Papa germanico è una nazione persa per sempre.

paologls ha detto...

I sondaggi di questi giorni danno il Partito Democratico al 26%, il PDL al 18% e il Movimento 5 Stelle al 17%. Berlusconi sembrerebbe spacciato ed è per questo, e solo per questo, che non si ricandiderebbe. Di brutte figure ne ha già fatte abbastanza. C'è un fattore, però, che va attentamente monitorato. Un'area che è intorno al 30% del corpo elettorale non ha ancora deciso per chi votare. Si tende a pensare che questa area sia in grandissima prevalenza di Centrodestra. I sondaggi potrebbero cambiare radicalmente quando, nei giorni precedenti le elezioni, questa area di elettori mostrerà le sue preferenze. L'attenzione è d'obbligo perchè la situazione è simile a quella del 2006 quando ci si aspettava una sonante vittoria del Centrosinistra e finì invece con un sostanziale pareggio e in un successivo, fragilissimo nei numeri, governo Prodi.

S. D'Alessandro ha detto...

Caro Paolo, tra le tue precise analisi e la politica italiana c'è un abisso. Concordo, la faciloneria regna e può dare risultati oggi imprevedibili ma, come altre volte, del tutto immaginabili a pensarci bene soprattutto conoscendo i personaggi protagonisti.