7 marzo 2013

In Kenya oggi. Parte prima.

1) Le elezioni si sono svolte in modo pacifico e ordinato. Lunedì 4 marzo i seggi sono stati aperti alle 6.00.
C'erano code già dalle 3.00 del mattino. I seggi hanno chiuso alle 17.00, ma sono rimasti aperti fino a tarda notte per permettere alla gente in coda di votare.
Le code, in alcuni quartieri di Nairobi, sono arrivate a 4 chilometri, e i tempi di attesa sono stati anche di 4 o 5 ore.
E' stata una grande e riuscita prova di democrazia per il Kenya.

2) Uhuru Kenyatta è in testa. Tra lui e Raila Odinga il distacco è stato ben presto di 400.000 voti, poi è rimasto per lungo tempo intorno ai 600.000 voti. Ora, con più di 3/4 dell'intero conteggio, è intorno ai 545.000 voti.

3) Per vincere, oltre ad avere il 50% più uno dei voti, bisogna conseguire il 25% o più in almeno la metà delle contee. Le contee sono 47. Quindi bisogna raggiungere il 25% in almeno 24 contee. La norma è stata stabilita per mitigare l'eventuale effetto tribale sul voto delle singole contee: chi vince deve essere il presidente di tutti.


4) Il sistema informatico che presiedeva al conteggio è andato in tilt e si è quindi proceduto a mano. Riserve a tale proposito sono state espresse dai rappresentanti del candidato Raila Odinga che hanno chiesto oggi lo stop al conteggio e la rianalisi globale di tutti i voti: "its integrity is "in question"".

I rappresentanti di Raila Odinga hanno tenuto a sottolineare che tale istanza legale "non è una chiamata per una protesta di massa."This is not a call to mass action." 
5) Sono continuate le polemiche tra la Jubillee Coalition di Uhuru Kenyatta e l'Ambasciata inglese (The British High Commission) sul tema della presunta ineleggibilità du Uhuru e sulle accuse di ingerenza britannica nel Paese:
"We at Jubilee Coalition are alarmed by the abnormally high influx of British Military personnel in the country which began around the voting day, under the pretext of training,"  ha scritto The Star di oggi che ha aggiunto che "Jubilee is asking the commissioner to respect the choice of the Kenyan people and should stick to his role of an observer."

6)  I risultati dovrebbero essere comunicati ufficialmente, salvo contestazioni e/o ritardi, venerdì 8 marzo.

7) A Mombasa, fin dal primo giorno, ci sono stati scontri a fuoco tra "militanti islamici" del Mombasa Republican Council e le forze di Polizia, con morti e feriti. Attentati minori nel quartiere somalo di Nairobi e nella città di Garissa. 
Nairobi è tranquilla, poco traffico, grande quiete, trepidante senso di attesa. 
Molte ambasciate e scuole sono ancora chiuse. Quasi tutti i negozi hanno regolarmente riaperto fin da martedì sera. Mercoledì mattina il pane è tornato negli scaffali di tutti i negozi di alimentari.

8) Le televisioni hanno fatto uno sforzo sovrumano per documentare l'evento, storico per il Kenya, e l'hanno fatto con competenza, trasparenza, qualità. Prima delle elezioni la tv di stato ha trasmesso tre lunghi e interessanti confronti tra tutti e 8 i candidati.

9) Tutti quelli che sono partiti per evitare i possibili tumulti post-elezioni stanno tornando nei giorni in cui sarà dichiarato il vincitore, cioè nei giorni a rischio turbolenze.

10) Tutti ci auguriamo che il periodo post-elettorale sia in linea con il pacifico svolgimento delle elezioni e devo dire che l'umore generale della città volge verso l'ottimismo. 
W la pace e auguri per un grande futuro al Kenya!

© RIPRODUZIONE RISERVATA Paolo Giunta La Spada
(Continua) 
Sullo stesso argomento leggi anche la Trilogia "Out of Africa?", prima, seconda e terza parte.


  
    

4 commenti:

Russel ha detto...

Grazie Paolo, un resoconto stringato e appassionante. Qui in Italia non si sa nulla.

Matteo B. ha detto...

Molto interessante. Facci sapere come va a finire!

paologls ha detto...

Il Governo britannico ha comunicato quanto segue:

“We have always said that this election is a choice for Kenyans alone to decide. We respect their sovereign will, and the authority of the IEBC and Kenyan institutions to deliver it. We do not endorse any one candidate over another.
Claims of British interference, including by the High Commission, in the electoral process are entirely false and misleading. In particular:
Alongside six Independent observer missions and representatives from the rest of the diplomatic community, the UK has had 40 electoral observers accredited by the IEBC observing the elections across the country.
British soldiers currently in Kenya are here as part of the regular training programme at British Army Training Unit Kenya (BATUK) agreed with the Kenyan MoD. This routine exercise is completely unrelated to the Kenyan elections, and was planned nine months ago.
The UK does not have a position on the question of how to handle the rejected votes. That is for the IEBC, and if necessary Kenyan courts, to determine.
We urge all sides to ensure calm, avoid inflammatory statements, and to take any disputes to the courts.”

paologls ha detto...

Nairobi è tranquilla. Traffico quasi zero, la gente preferisce stare a casa. I risultati, tra mille polemiche, stanno scivolando a domani sabato 9 marzo.