7 novembre 2017

Ora l'epoca...

Non ho tempo per scrivere, ma una cosa vorrei dirla.
C'è una costante perdita di democrazia, di memoria storica e di tessuto civile.
E' impressionante che a Ostia vada a votare solo il 36% degli elettori.
Significa che gli italiani non hanno più fiducia nel sistema.
Le percentuali dei risultati vanno viste tenendo presente questo dato.
Faccio un esempio: Casa Pound sfiora il 10%, ma il 10% del 36% significa che vota Casa Pound il 3,6 degli italiani di Ostia.
Ha sbagliato chi, come Renzi con la consueta faciloneria, si infischiava appena due anni fa di questo dato di bassa affluenza al voto che mina gravemente il sistema democratico.
In questa attuale condizione di scarsa affluenza un piccolo partito ben organizzato può prendere la maggioranza.
Questo significa che c'è una crisi globale della politica, con un'amministrazione che viene vista sempre più lontana dai territori, dai cittadini, dalle scuole, dai luoghi di produzione, dalle famiglie con i loro problemi.
Il rischio è la strada spianata ai nemici della democrazia.

Davanti alla violenza di una globalizzazione che tutto e tutti colonizza, una politica democratica può e deve essere una politica nazionale più coraggiosa e autorevole.
Non si possono accettare i diktat tedeschi e le ambiguità di Bruxelles solo perchè siamo europeisti. 
Non si possono accettare regole europee che penalizzano gli strati sociali più indifesi e le culture più originali dei nostri territori.
I nostri governi  (Berlusconi-Maroni) hanno prima firmato gli accordi di Dublino che obbligano l'Italia a regole inaccettabili sull'immigrazione, poi con Renzi e Gentiloni non sono riusciti a spostare di una virgola tali accordi.
Lo stesso è successo con il nostro debito pubblico, con i finanziamenti alle banche, con la continuazione di politiche che sono di privilegio per i soliti noti, con le dimenticanze per gli italiani colpiti da terremoti (a L'Aquila con Berlusconi, a Norcia con Renzi).
La politica è percepita come uno story-telling senza alcuna credibilità.
Ora l'epoca dell'allegro story-telling è finita.




5 commenti:

GIovanni G. R. ha detto...

Le preoccupazioni per la democrazia non sembrano esistere per i politici nostrani. Anche oggi si insultano l'uno con l'altro e pensano solo a danneggiare l'avversario, visto come il peggior nemico ..
Tristezza ...

Maria Teresa Urbani ha detto...

La nuova legge elettorale non permette un chiaro vincitore. Non è credibile che europeisti come Berlusconi e antieuropeisti come Salvini possano governare insieme, o che la post fascista Meloni vada d'accordo con Salvini che non si alza neanche in piedi quando c'è l'inno d'Italia.
Dopo le elezioni non si andrà verso un governo di centro-destra ma verso le larghe intese Berlusconi Renzi con il Patto del Nazareno in versione aggiornata

AnnaLisa ha detto...

Hai ragione. Forse si dovrebbe riprendere a fare politica senza stare in tv a guardare

Matteo B. ha detto...

E' una crisi senza precedenti. Non vorrei che mio figlio un domani mi dicesse: perchè non hai fatto niente?
La crisi della prima Repubblica è niente rispetto a quello che è successo negli ultimi anni.
Renzi è riuscito nell'impresa impossibile di resuscitare Berlusconi e far apparire simpatico D'Alema.
Oltre a disintegrare il suo stesso partito e l'intera sinistra .....

Stefano Parrettini ha detto...

Alle tue preoccupazioni legittime fa da cornice un quadro politico desolante.
L'elettore di centrodestra deve decidere tra un Salvini, uno che non ha mai lavorato in vita sua, e un berlusconi famoso per aver rovinato l'Italia fino al 2011 tra un festino e una Ruby bunga bunga e facendo solo i suoi interessi. Oltre tutto pregiudicato per frode fiscale di miliardi.
Dall'altra parte Renzi chiama all'unità dopo aver cacciato tutti i leader del suo stesso partito.
Renzi dice di puntare al 40%. E chi dovrebbe aiutarlo a raggiungere questa percentuale visto che ha cacciato tutti quelli che potevano aiutarlo?