1 dicembre 2017

Oggi nel 2017...


Dare visibilità ai neofascisti è un errore, accresce e moltiplica il loro seguito. 

Li fa apparire vittime del sistema.
Dovrebbe saperlo anche un bambino, o al limite anche il più mediocre studente che all'Università si è ricordato di dare un'occhiata ai testi di Herbert Marshall McLuhan.
Evidentemente i nostri giornalisti, ma anche molti osservatori politici, non lo sanno e non l'hanno fatto.
Il nostro è un Paese pieno di ignoranti inconsapevoli.

Quello che va fatto, per battere fascismi, violenze e razzismi, è far vedere in positivo che cosa siamo capaci di costruire per la libertà, la democrazia, la società italiana di cui vogliamo essere orgogliosi.

Non serve celebrare, non serve fare leggi che proibiscono, non serve lamentarsi e piangere.

Serve anzitutto studiare la storia, la Storia che ci ha portato ad essere ciò che siamo, liberi da dittature, forti di un ordinamento costituzionale che è il contrario del fascismo.

Perchè, se si è ignoranti, serve ricordare che il fascismo ci ha condotto ad aggredire popoli che nulla avevano fatto agli italiani, e a invadere, o offendere, terre e nazioni che mai ci avevano offeso: Etiopia, Spagna, Francia, Gran Bretagna, Grecia, U.S.A, Russia...
Ed è considerevole ricordarsi che, oltre a iniziare per primi la guerra, e senza alcuna ragione, il regime fascista non aveva neanche messo i soldati italiani nella condizione di combatterla, la guerra.
Me lo ricordava sempre mio padre, partito volontario, con gli scarponi di cartone pressato sul fronte greco, ottobre 1940: non c'erano scarpe, divise, armi, munizioni; e i greci picchiavano forte con le artiglierie per difendere la propria libertà,  ci ricacciavano in Albania, l'Albania che gli italiani avevano occupato, senza chiedere l'opinione degli albanesi, nel 1939.
Il regime era lo stesso che il 17 novembre 1938 aveva promosso le "leggi razziali", intrapreso la guerra e le persecuzioni razziste, mostrato tutta l'inferiorità economica e tecnologica, oltre che organizzativa, rispetto alle società cresciute con gli ideali della libertà.
Il regime condusse l'Italia alla più vergognosa delle sconfitte.

Serve inoltre praticare la libertà. Sì, la libertà. Perchè diciamolo: quei poveretti vestiti di nero che credono di amare la Patria, che invece insultano con la loro ignoranza, fanno veramente pena. 

Poveracci, ma non hanno qualche interesse culturale, una fidanzata, un po' d'allegria, una serata in cui escono e fanno quello che noi persone civili facciamo? 
Non hanno niente da fare che prendersela con persone pacifiche che fanno il loro lavoro? Poveracci!

Sì, si deve smettere di dare voce e visibilità a questa gentucola. E' come la storia del femminicidio: parlare di quello che butta l'acido alla fidanzata spinge all'emulazione. Leggetevi McLuhan. Di questa robaccia si deve parlare, ma senza foto e video, senza ridondanza, mera informazione asettica. 

Leggetevi anchHans Magnus Enzesberger o, almeno, Umberto Eco. 

Piuttosto: che si rinnovi ogni giorno il nostro impegno al dialogo, al rafforzamento della democrazia, e soprattutto alle iniziative che nel territorio producono tessuto civile, educazione alla pace, conoscenza della Storia, recupero della nostra Memoria.


Piuttosto: che i partiti democratici ritrovino il rispetto reciproco e il piacere del confronto, lo sviluppo delle idee, la passione per ricostruire il nostro Paese. 


Piuttosto: che la politica sia liberata da impresentabili, furbetti e corrotti di ogni tipo. L'antifascismo, oggi nel 2017, è anche tutto questo...



9 commenti:

Russel ha detto...

Molto meglio fare che lamentarsi. Condivido al 100%

Io voto 5 Stelle ha detto...

Ripulire la società dai corrotti significa riportare i cittadini a partecipare. Senza onestà non c'è voglia di politica, la gente si allontana e allora ecco che arrivani i cretini e i violenti

GIovanni G. R. ha detto...

Il neofascismo è anche il prodotto di un berlusconismo qualunquista senza valori e senza idee. Dove non si fa un orto crescono le erbacce

Maria Teresa Urbani ha detto...

I partiti si sono spesso avvalsi dell'antifascismo come mantello nobile per nascondere e fare i loro affari non sempre cristallini.
E' ora di rilanciare un impegno più serio che coniughi trasparenza degli incarichi, pulizia morale e fedeltà alla Costituzione.
Non c'è più tempo per le chiacchiere

Anonimo ha detto...

Serve impegno. L'impegno costa fatica. Meglio vedere Juve Napoli

AnnaLisa ha detto...

Fanno vedere il video 1000 volte e così gli fanno sempre più pubblicità Invece nessiuno parla di quello che va bene, delle migliaia di volontari civili che portano avanti in nosrro paese, o per esempio della carovana delle donne che parla e promuove la pace. Si accende la tv e si sente solo fascismo e cronaca nera, chi butta l'acido e chi ammazza.
I giornalisti non hanno etica ed è vero che non fanno altro che amplificare il male.
Bisognerebbe amplificare il Bene, con la B maiuscola, i milioni di italiani onesti che fanno il bene ogni giorno

Admin ha detto...

Bel post, Paolo, vero, hai ragione su tutto, ma il problema è un altro. Sono stati i partiti finto-antifascisti a non fare la legge sul conflitto di interesse, a governare male, e e sempre quei partiti hanno ignorato il problema dei pestaggi e delle violenze dei gruppi neofascisti. Se la prendono sempre con i no tav, con i centri sociali e con chiunque critichi ( e ti diconoche sei un gufo se ti permetti di avere un'opinione diversa da Renzi)
Il proprio antifascismo non si dimostra con un corteo.
E sono tutti i partiti a doversi interrogare

Grazie ha detto...

i gruppi estremisti cercano visibilità e i giornalisti sono responsabili di dare visibilità che esalta e moltiplica i gesti di emulazione.
In alcuni paesi del Nord Europa l'hanno capito e studiano con una certa cautela la pubblicazione di scene violente o di fanatismo politico, pseudosportivo o pseudoreligioso.
I fanatici da stadio, da strada o da moschea cercano una sola cosa cioè vedersi alla televisione per propagare l'effetto "fatelo anche voi è facile e diventate famosi"
Da noi i giornalisti non l'hanno capito o non hanno un codice deontologico

paologls ha detto...

E' molto difficile conciliare la sacrosanta esigenza dell'informazione con l'obiettivo di non fare pubblicità a terroristi ed estremisti.
E' un problema noto da tempo che purtroppo sta ridiventando attuale.
E' necessario darsi delle regole per evitare di fare da megafono a fanatici ed eversori di ogni tipo.
Trasmettere un video mille volte può essere un errore fatale.
Molto meglio far parlare le inchieste, i dati, le notizie, con grande attenzione al linguaggio che si usa...