30 giugno 2012

L'Europa di oggi e l'Italia di domani

Molti politici italiani, ma quelli degli altri paesi europei non sono diversi, assecondano o rafforzano le spinte nazionalistiche o localistiche del proprio elettorato.
Gli elettori tedeschi o olandesi vengono messi contro gli elettori greci, spagnoli o italiani.
Anche all’interno di ogni singolo Paese si soffia sul fuoco delle presunte divisioni tra Nord e Sud, e tra le differenze, vere o false che siano, tra una regione e l’altra, tra una cittadinanza e l’altra.
E’ l’Europa dell’intolleranza che invade sempre di più l’Europa della civiltà.

Sul piano economico e finanziario c’è la cosiddetta integrazione: c’è una moneta comune, l’Euro, e regole che disciplinano il funzionamento dei mercati e del sistema bancario.
La faccenda è però molto ambigua perché quando l’economia va male in una parte d’Europa, per esempio in Grecia o in Spagna, non si capisce perché a dettare le regole di comportamento dei greci e degli spagnoli dovrebbero essere non i governi di tali popoli, ma le autorità finanziarie europee sottoposte all’influenza speculativa dei mercati.

E’ evidente che il rischio di perdita della sovranità per ogni singola nazione è elevato e, pensando al futuro, deve preoccupare ognuno di noi.
Nessuno dice che il pacchetto di aiuti dato alla Grecia è condizionato al risanamento del debito, una specifica clausola dà la precedenza a tale obiettivo e relega tutti gli altri problemi in secondo piano.
Per capirci: se lo stato greco non ha fondi per pagare le pensioni o gli stipendi ai cittadini greci non fa niente, prima deve ripianare il debito alle banche creditrici, i greci possono anche morire di fame!
I greci dovranno lavorare per rimborsare i titoli di stato del loro Paese detenuti in gran parte dalle banche tedesche: in sostanza oggi i greci stanno “lavorando per i tedeschi”.
E’ chiaro che è in atto una perdita di sovranità: si inizia a guardare all’Europa come ad una struttura politica sovrabbondante e oppressiva che rende più difficile la vita invece che semplificarla.

Ovvio che il carattere ideale della costruzione europea rimane, senza alcuna retorica, in tutto il suo valore.
L’unità europea ha garantito pace, progresso civile ed economico per 60 anni.
Dovremmo salvare lo spirito della casa comune europea, spingere su ciò che ci unisce, ricordare il senso di un’amicizia che è essenziale per il futuro di pace e sicurezza delle generazioni che verranno.
Guai se prevalesse la spinta becera al nazionalismo, ai fascismi, ai razzismi: l’Europa li ha già sperimentati nel passato in tutto il loro tragico spessore.
Ma oggi l’Europa si trova a un bivio: o, all’interno delle regole comuni, si trova il modo per salvaguardare la libertà e la sovranità dei singoli popoli, o si va verso un apparato inutile ed antiquato che assomiglia ad una dittatura camuffata da società liberale.

Nel 2003 la Germania chiese e ottenne di non rispettare i parametri di Maastricht senza pagare le sanzioni previste: i tedeschi non pagarono un euro.
Oggi la Germania chiede invece a diversi paesi europei di pagare, oltre alle sanzioni, un debito di sovranità in quanto i popoli indebitati non avrebbero il diritto di decidere come pagare i propri debiti.
E’ la signora Angela Merkel che vorrebbe decidere al posto loro lasciando sospettare che la sua idea d’Europa è simile alla vetusta idea di un’Europa sottoposta ad una “superiore Germania”.

Credo che di un’Europa usuraia i popoli europei non abbiano bisogno.
E’ assurdo e ridicolo che chi oggi ha più bisogno di soldi (Grecia, Spagna, Irlanda, Italia, ma fra poco anche altri) paghi tre o quattro volte di più di interesse sui propri debiti di chi invece non ne ha bisogno.
Dovrebbe essere il contrario, è da strozzini.
E’ altresì ragionevole pensare che quando uno stato ottiene denaro attraverso l’emissione di titoli debba onorare i suoi debiti pagandoli fino in fondo, ma è diritto di ogni stato difendersi dagli attacchi di speculatori e gruppi che, spesso travestiti da neutrali società legate al mondo del ranking finanziario internazionale, badano solo ai loro interessi e, piuttosto che favorire il libero mercato, cercano di imporre il proprio monopolio.

Inoltre molti Paesi, pur di entrare nell’area euro, comprarono titoli derivati a rischio e appare oggi assai discutibile andare a criticare i greci, gli spagnoli o gli italiani perché vogliono un fondo europeo di garanzia dei depositi bancari.
Bene hanno fatto Spagna e Italia a reclamare l'impegno di sviluppare un Patto per la Crescita da 120 miliardi di euro.
Gli Stati che usufruiranno dell'ESM per le banche non saranno sottoposti a condizioni dettate dalla Banca Centrale Europea e dalla Commissione Europea.

Monti è riuscito ad evitare, almeno in questa fase, le misure di perdita di sovranità denunciate da questo blog nel post “Il fondo salva-stati” dello scorso 5 giugno.
Angela Merkel ha tenuto a precisare che resta comunque il rispetto delle raccomandazioni “Paese per Paese” formulate dell'esecutivo di Bruxelles e contenute nel memorandum d'intesa.
Il memorandum d’intesa è ancora in fase di scrittura e il prossimo incontro a Roma tra Merkel e Monti appare come decisivo per i successivi progressi.
Rimane il fatto che troppe forze giocano allo sfascio in Europa in ogni singolo Paese.

Da noi l’ex-premier Berlusconi, che per 17 anni non è stato capace di tutelare gli interessi economici italiani, ha iniziato una campagna elettorale a base di battute gossip contro la Germania, contro l’Europa e contro l’Euro, ma naturalmente si guarda bene dal dire che cosa farebbe il PDL se tornasse al potere, primo perché non lo sa, secondo perché è occupato come sempre a pensare ai fatti suoi, e alle feste di burlesque con le “amichette”.
Anche la Lega, o quello che rimane della Lega, dimentica che voleva separarsi dall’Italia per essere parte dell’Europa, ora si vuole separare anche dall’Europa, ma non ci spiega, e non lo fanno tutti quelli (Grillo incluso) che parlano di uscita dall’Euro.

Come farebbero e con quali misure e conseguenze?

Ci aspetta una campagna elettorale che già si intuisce densa di squallore. Andrebbero invece indicati due obiettivi fondamentali per il futuro d’Italia:

1) rafforzare la sovranità del popolo italiano, cioè l’azione dei nostri governi a difesa dei legittimi interessi della nostra economia. In risposta alle ingerenze degli organismi centrali europei e in contrasto ai condizionamenti e attacchi delle lobbies finanziarie e politiche internazionali;

2) rimanere in Europa, ma col preciso intento di rafforzare la condivisione dei valori liberali e democratici che l’hanno resa ciò che è: un punto di riferimento certo per la libertà dei popoli, per la tutela dei diritti civili, per lo sviluppo economico e culturale.

Al tempo delle elezioni gli italiani faranno bene ad evitare un generico voto di protesta: dovranno piuttosto individuare chi potrà essere in grado, per onestà, coerenza, preparazione professionale e culturale, capacità e convinzione, di portare avanti nel concreto di un mondo globale sempre più competitivo l’azione di un Paese che ha bisogno di un rilancio economico e civile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA Paolo Giunta La Spada


9 commenti:

Maria Teresa Urbani ha detto...

In Itala o si è europeisti convinti e si sostiene che non c'è alternativa all'euro, o si è contro l'euro e l'Europa. La sua è una posizione nuova completamente diversa. Ed è molto interessante. Grazie.

Anonimo ha detto...

Il problema non è se uscire dall'euro o no. Il problem è chi ha le capacità per farlo. Il nano di Arcore è meglio se rimane a casa sua

Edoardo ha detto...

In Europa è andata bene per Monti, sarà molto più difficile per lui in Italia dove lo aspettano le solite trappole della politica nostrana...

Russel ha detto...

Paolo, concordo. Serve una classe di governo che non faccia chiacchiere e che sia capace di azioni concrete. I politici italiani guardano alla poltrona e non sanno neanche parlare l'inglese. Beh, non è che con l'italiano vada meglio...

Stefano Parrettini ha detto...

I sondaggi danno PDL e Grillo entrambi al 20% e il PD al 22%.
Vorrei sapere che razza di governo potrebbe uscire fuori. Pizzarotti, nuovo sindaco di Parma è un mese che sta cercando di fare la nuova giunta di governo. Applicate questi tempi ad un governo nazionale e capite che cosa succederà in Italia dopo le prossime elezioni.

Liliana V. ha detto...

Come al solito gli italiani devono lottare contro altri italiani. Infatti prima del vertice europeo il PDL ha iniziato a dire che avrebbe staccato la spina a Monti e Berlusconi sosteneva che Monti non aveva alcuna idea. Come se lui ne avesse avuta una in 20 anni. Ora, dopo il vertice, tutti si prendono il merito della vittoria di Mario Monti.

GicoGì ha detto...

Quello che colpisce è la totale mancanza di informazione sull'argomento. La gente fa fatica a capire che cosa è il fondo salvastati, chi ha vinto e chi ha perso e perchè. L'informazione racconta queste cose come se tutti avessero una preparazione specifica e invece nessuno ci capisce niente. Fa piacere leggere il tuo blog perchè le cose sono spiegate in modo chiaro e leggibile da tutti. Saluti

Matteo B. ha detto...

Io rimango dell'idea che è meglio uscire dall'euro. L'Europa sta diventando una camicia di forza.

Anonimo ha detto...

Olanda e Finlandia chiedono l'annullamento dell'accordo, è notizia di adesso, 2 luglio.