6 dicembre 2012

L'Europa e la Sinistra.

Oggi la Sinistra sta facendo un grande regalo alle Destre: sta regalando alle Destre il tema della critica dell'Europa.
E' incomprensibile visto che l'Europa di oggi, con le sue forme politiche, non sembra essere né animata da spirito di giustizia e condivisione, né solidale nei confronti delle classi sociali che, in ogni nazione, stanno pagando la crisi al posto di chi l'ha prodotta.

Io sono stato favorevole alla costruzione dell'Europa unita perché ha garantito pace e prosperità per più di mezzo secolo, ma sono decisamente avverso a come si è prospettata l'Unione Europea in questi ultimi 12 anni con l'unione monetaria basata sull'Euro.

L'Euro ha comportato una unificazione forzata delle politiche monetarie che ha favorito Germania e Francia, forti di una diplomazia accorta e unita sugli obiettivi da raggiungere: favorire le politiche industriali dei paesi del Nord Europa a svantaggio delle politiche agricole dei Paesi del Sud Europa, gestire le divergenti esigenze finanziarie dei varii paesi con una forte centralizzazione preventivamente concordata a Parigi e a Berlino.

Oggi si parla sempre di debito pubblico, ma la crisi che ha cominciato a "mordere" a partire dal 2008 non ha colpito solo i Paesi con alto debito.
A quell'epoca la Grecia aveva il debito pubblico al 110% in rapporto al PIL, l'Italia il 106%, il Belgio l'89%, la Francia il 67% e la Germania il 66%.
La crisi è invece esplosa in Irlanda (debito pubblico basso al 44% del Pil), in Spagna (debito molto basso al 40%), in Portogallo (65%, inferiore a quello della Germania).
La crisi, con sovrapproduzione industriale, giacenze di invenduto, fallimenti di aziende, licenziamenti e disoccupazione, presupponeva:
1) svalutazione dell'Euro e parità 1 a 1 col dollaro
2) un cambio di politica economica a favore dell'agricoltura e dell'allevamento dell'area mediterranea
3) misure anti-inflazione.
E' stato fatto nulla.
L'Europa ha fatto finta di aiutare la Grecia, ma in realtà l'aiuto, cioè il prestito, è legato a tante e tali condizioni da concretizzarsi come una completa perdita di sovranità dei greci che sono ormai legati ad un interminabile futuro di pagamento-debiti con tassi da usura.

Facciamo un esempio immaginario:
ho un "fratello" che sta in crisi economica perché qualcuno gli impone di non produrre il latte delle sue pecore, o di non fare più i formaggi come li ha sempre fatti.
Secondo voi: io lo aiuto prestandogli i soldi a tassi da usuraio?
In quel modo mio fratello, inizialmente si sentirà blandito dagli aiuti e starà zitto, quindi uscirà dalla produzione e dal mercato, infine, ormai reso incapace di competere, fallirà per i debiti accumulati.
Lo aiuto se lo lascio libero di produrre quanto latte e formaggio vuole e se lo lascio libero di venderlo, incentivandolo a fare una produzione sempre migliore e di qualità, a chi gli pare.

L'Europa è "politica" calata dall'alto a vantaggio delle grandi multinazionali del continente, strozza le produzioni agroalimentari del nostro Paese, distrugge le produzioni tipiche e di qualità, e la biodiversità.
L'Europa continua ad esigere dalla Grecia il pagamento dei titoli di Stato emessi negli anni scorsi.

Nessuno dice che il paese più esposto con i titoli di stato greci è la Germania, le banche tedesche, i risparmiatori tedeschi che vogliono i soldi indietro a tassi da usuraio, a livelli di camorra.
Il salvataggio continuo operato dalla BCE va a vantaggio dei grandi gruppi finanziari tedeschi.

Nel frattempo la Grecia ha perso la sua sovranità perchè niente di ciò che succede ad Atene viene deciso ad Atene.
Tutto viene deciso a Bruxelles dai premier più in vista che a loro volta lo hanno deciso a Londra, Berlino e Parigi, e rispondono ai loro interessi nazionali e, in alcuni casi, ai propri interessi personali di natura elettorale o lobbistica.

Agli imprenditori agricoli italiani viene imposto di produrre tanto latte quanto fa comodo ai produttori tedeschi visto che a noi vengono imposte le quote latte e l'importazione del 50% del latte che consumiamo dalla Germania e dall'Austria.
Non possiamo produrre più di tanto formaggio, arance, o acciaio, perché qualcuno dall'alto, alla faccia dell'economia di mercato, stabilisce chi produce, dove e quando.
Gli accordi sottobanco tra imprese nazionali e rappresentanze politiche presenti a Bruxelles è prassi, non è net-working, è una "mafia in doppio petto".

Vengono immessi nel sistema finanziamenti ingenti a seconda delle lobbies più rappresentative di Strasburgo e Bruxelles.
L'impossibilità per i singoli paesi di fare autonome politiche economiche fa scattare gli attacchi dei mercati sostenuti da gruppi finanziari che hanno la forza per fare pressioni sulla Banca Europea e determinano il ranking dei vari paesi.

Che cosa ha di liberale e democratico un'Europa del genere?
Perché il Centro Sinistra sta "regalando" al Centro Destra il tema dell'analisi critica dell'Europa di oggi?
Che senso ha criticare Marchionne e poi accettare acriticamente l'Euro e un'unione monetaria che è decisa dai soli poteri forti?

L'Europa di oggi non è democratica: gli inglesi hanno creato l'espressione P.I.G.S. per intendere i Paesi "maiali", cioè Portogallo, Irlanda o/e Italia, Grecia, Spagna.
Proprio un bell'esempio di politically correct inglese...
Ogni giorno alla BBC, ma anche in tutte le radio e televisioni del Nord Europa l'espressione viene ripetuta per convincere i popoli che la colpa è dei P.I.I.G.S..

E' questa l'Europa del rispetto reciproco e della solidale unità di intenti?

Eppure per decenni, con la nostra lira e l'indipendenza della nostra economia, con persone straordinarie come Enrico Mattei, abbiamo fatto tanta strada.
In una terra ricoperta di montagne sismiche, senza minerali e senza risorse energetiche, dopo una dittatura insopportabile che aveva ridotto il Paese nelle macerie fisiche e morali, grazie solo al nostro lavoro di italiani svegli, intelligenti e laboriosi, siamo diventati il quinto paese più forte del mondo come PIL.
Con un'industria formidabile che ha creato alcuni tra gli oggetti più belli e tecnologici della storia dell'umanità.

Come mai con l'Euro le nostre imprese falliscono?
E' semplice: una politica finanziaria centralizzata a livello europeo non fa gli interessi dell'Italia.

E' un tema di Destra, di Sinistra, o è un tema caro a tutti noi italiani?

Ci sono due opzioni:
1) la riforma globale dell'Unione Europea
2) l'uscita dall'Unione Europea o, almeno, l'uscita dall'Euro.

Per praticare una delle due opzioni, o per praticare la prima riservandosi di entrare nella seconda, serve una classe di governo liberale e democratica, ferrata negli studi accademici e nell'esperienza sociale e di mercato, creativa, aperta, preparatissima a livello internazionale, che sappia usare le lingue straniere come fosse l'italiano, che sappia dirigere e coordinare le politiche industriali e agricole, i beni culturali e ambientali, i servizi, le infrastrutture, che sappia ascoltare gli italiani e, soprattutto, che non abbia complessi di inferiorità davanti alle altre classi politiche degli altri paesi.

E' un errore pensare, come fa la signora Merkel, che "la colpa è della Grecia", o che solo tagliando la spesa pubblica si possano risolvere i problemi delle aziende che chiudono.

L'intera politica europea è contro i nostri modelli di sviluppo e contro i nostri distretti industriali semplicemente perché è a favore di altri modelli e di altri distretti.

L'Europa è diventata anche un grande alibi per la Sinistra che fa sempre meno gli interessi dei lavoratori: il "ce lo chiede l'Europa" è diventato il verbo ipocrita di una classe politica che non sa riformare la società, non vuole tagliare i costi della politica, non sa difendere i diritti delle classi sociali svantaggiate sempre più colpite da tasse rapaci e abbassamento dei salari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA Paolo Giunta La Spada

17 commenti:

Ben ha detto...

Ho l'impressione che in Italia manchi la classe di governo per dirigere l paese. Europa è buona se il governo sa fare suo mestere.

Russel ha detto...

Paolo hai ragione su tutto, ma mi viene una grande angoscia. Dove è il leader italiano del futuro?

Edoardo ha detto...

Analisi un po' pessimista, ma con molti spunti esatti e molte idee per il futuro governo . Ho sempre pensato che in Italia ci sia bisogno di più Europa ma in effetti la deriva degli ultimi anni dimostra che la capitale non è a Bruxelles ma è a Berlino o a Parigi Londra. Tanta vale starne fuori

AnnaLisa ha detto...

Ho un'amica greca che non vuole andare più in Germania dove ha parenti perché la trattano come se fosse lei la responsabile della crisi economica in Europa
C'è bisogno di cambiare e tanto

Maria Teresa Urbani ha detto...

Non sono d'accordo con una analisi così radicalmente critica. Però è vero che Berlusconi negli ultimi 10 anni del suo governo ha fatto la parte del pagliaccio invece di trattare condizioni migliori per l'Italia e ora ci troviamo in una condizione difficile da ribaltare a nostro favore. Se in Europa non governi ti governano gli altri.

Liliana V. ha detto...

Scritta l'agenda per il prossimo governo...

Io voto M5 Stelle ha detto...

Oggi si dice che Berlusconi vuole scavalcare Grillo sul tema dell'antieuropeismo, quindi il tuo post arriva al momento giusto e stavolta non riesco a darti torto!

Loren B. ha detto...

1) Preparatevi ad una campagna elettorale col botto. Lega e PDL di nuovo insieme, il trota con la minetti...

2) Paolo hai ragione, su questi temi molti errori e soprattutto molte cose NON DETTE sull'Europa. Italiani sveglia!!!!!!!!!!!!!!!

Claudio M. ha detto...

La Grecia è destinata alla bancarotta. L'Italia dovrebbe avere un piano B per uscire dall'Euro e gestire in proprio la finanza. Un mese fa l'Italia ha versato solo per il fondo salva stati, come hai giustamente detto tu qualche tempo fa, 145 miliardi di Euro. Quante cose avremmopotuto fare con quella cifra in Italia per investimenti produttivi?
Hai ragione su tutto, ma l'anticonformismo in Italia è fuori moda.
E il solo fatto che berlusconi abbia la faccia di ripresentarsi fa venire i brividi sul futuro

Ivan ha detto...

Con la crisi di governo si apre una nuova stagione elettorale con attacchi dei mercati e un forte antieuropeismo.
Metà degli italiani voteranno per protesta...
Se il PD si mette a difendere a spada tratta l'Europa e l'euro perde le elezioni.
Sono d'accordo con te.
I nostri sono capaci di tutto, l'hanno già dimostrato in passato.
E non c'è peggior perdente di chi è sicuro di vincere prima della partita.

poveri ma belli ha detto...

post chiaro, ben argomentato e convincente, non si tratta di essere contro l'europa, ma di far valere gli interessi nazionali italiani, trascurati da decenni, all'interno dell'europa.


grazie

Rossella P. ha detto...

Complimenti per l'articolo. Sfido chiunque ad evitare il confronto con questi argomenti. Il problema della leadership italiana è grave, i politici sembrano pensare più a salvare loro stessi che a lavorare per l'Italia

Anonimo ha detto...

Non solo Grillo e ora perfino Berlusconi soffieranno sull'antieuropeismo, ma soprattutto l'estrema destra come in Francia e in tutti i paesi europei.

Lei fa bene a mettere in guardia da questo pericolo e a richiamare anche il centro- sinistra au una visione più realistica e meno ingenua.

Complimenti per il blog

Anonimo ha detto...

Quelli che usurpa...


è proprio vero: gli italiani si devono "riprendere" l'Italia.


Marco

BiBi ha detto...

Paolo, proponi una novità perché oggi l'Europa o la criticano radicalmente, o l'accettano senza discutere. Hai ragione, i nostri politici non hanno solo trascurato l'Italia, hanno firmato tutto quello che era deciso a Bruxelles senza neanche leggerlo.
Vorrei sapere quanti conoscono bene inglese o francese tra gli europarlamentari.
E ora siamo arrivati ad un vicolo cieco.
E Berlusconi si permette anche di ripresentarsi!
Ripresentarsi per fare che? Non basta quello che ha fatto?

Max B. ha detto...

L'Europa non esiste. Basta vedere come la politica estera non sia mai comune, ma ognuno fa quello che gli pare e ognuno persegue sempre i suoi interessi. Renzi non ha una politica estera come non ce l'aveva Berlusconi. A lui non interessa, interessa come a Berlusconi solo il potere e i suoi prìvilegi. L'Italia è sempre più incapace di trovare un ruolo e un'identità democratica. Lui si limita a vivacchiare gestendo il potere (e senza mai avere avuto un mandato elettorale)

Ada ha detto...

Renzi è riuscito a rilanciare Berlusconi L'Italia ora non ha un'opposizione. Unica possiilità il M5Stelle. Che altro?