30 dicembre 2012

L'ultima occasione

L'ultima occasione. Prima parte.


Io, sull'Italia, non so più che cosa scrivere. Sono circondato da connazionali che hanno la vocazione suicida a distruggere tutto quello che c'è di buono, ed è tanto, nel nostro Paese.
Chi ha letto gli ultimi 12 o 13 mesi di post su Italy & World sa che un'occasione è stata già persa: oltre a salvare l'Italia dalla bancarotta si poteva cambiare la legge elettorale e si dovevano ridurre drasticamente i costi della politica, delle aziende partecipate dello stato, delle mafie locali e nazionali che avviliscono il Paese e lasciano poco spazio al merito e al talento degli italiani che lavorano.

Ora, come in un gioco che sa di tragico, proverò a tracciare le possibilità di voto che hanno gli italiani.

Parto da un presupposto altrettanto tragico, ma tipico del nostro amato Paese.
Il presupposto, non del tutto scontato ma quasi certo, che in Italia ci siano due blocchi.
Uno di Destra e uno di Sinistra.
Dalle elezioni del 1948 fino ad oggi è sempre stato così.
I voti si spostano da un partito all'altro, ma raramente passano da un "blocco" all'altro.
E' la nefasta conseguenza di divisioni storiche già esistenti, ma esasperate dal fascismo; acuite dalla guerra civile tra italiani durante la guerra, rimaste intatte nella contrapposizione feroce tra Democrazia Cristiana a Partito Comunista Italiano ai tempi dell'URSS, di nuovo riproposte nel berlusconismo - antiberlusconismo degli ultimi 18 anni.

In Italia la democrazia è fragile e l'avversario politico viene sempre trasformato in un nemico.

La Destra non è mai stata liberale, ma è sempre stata influenzata, in passato come oggi, da una cultura d'origine cattolica sovente retrograda e bigotta, o ancor peggio, da una "cultura del leader" violenta e dai contorni fascisti, o di netto stampo populista.

Una autentica cultura di Destra, liberale e conservatrice al tempo stesso, è oggi rappresentata da Monti, sempre che riesca a sfuggire all'abbraccio mortale di Casini e del Vaticano.

La Sinistra non è mai stata socialdemocratica, ma in Italia è sempre stata comunista almeno fino al 1991. Nel 1989 crolla l'URSS e nel 1991 il segretario del PCI Achille Occhetto cambia il nome al partito. Diventa Partito Democratico della Sinistra. Poi trasformato in Partito Democratico ai tempi di Veltroni.

Di comunista nel Partito Democratico non c'è nulla, così come di comunista nel mondo, al di là del nome, delle bandiere e delle apparenze, non c'è più nulla.
Il comunismo, sarebbe bene dirlo e vederlo scritto più di frequente e non solo nei giornali di destra, ha prodotto, a dispetto degli obiettivi utopici e luminosi, dittature spietate che non hanno mai interrotto o mutato lo sfruttamento dei lavoratori esistente nel mondo liberal-capitalistico.
Anzi, quasi sempre, l'hanno peggiorato perchè hanno cancellato qualsiasi mobilità sociale, distrutto qualsiasi talento, eliminato ogni libertà civile.

Credo che il presupposto dei "blocchi" in Italia funzioni ancora, anche se possiamo chiederci se le nuove formazioni politiche e il clima di crisi possono cambiare la mia teoria.
Io non lo credo.

Qualche mese fa avvertivo su questo blog, e anche sul mio profilo FB, che i sondaggi che davano il PD facilmente vincente erano errati. Errati perchè il 50% degli italiani non aveva ancora deciso per chi votare e, sostenevo, di questo 50% la stragrande maggioranza era di Destra.

Oggi la situazione sta cambiando. Come avevo previsto nel post "La Trappola" dello scorso gennaio 2012, gli iniziali consensi a Monti si sono trasformati in diffusa condanna popolare.
Chi può appoggiare Monti?
Quali ceti sociali, visti i mancati tagli alla politica, l'ambiguità e lo scarso coraggio dimostrato?
Non credo che la sua "agenda" possa raccogliere consensi tali da portarlo a Palazzo Chigi in virtù dei voti ricevuti da Casini e dagli altri "centristi".
Se il prof. Monti sarà chiamato a governare sarà più per le sue qualità tecnico-professionali e per l'immagine positiva che sa dare del nostro Paese nel mondo politico internazionale, non certo per i pochi voti che gli elettori daranno alle cosiddette "liste di centro".
Non è trascurabile, ma è destinato a fallire, il tentativo di avere il voto dei cattolici portato avanti dal ministro Riccardi, ma è difficile pensare che l'agenda Monti possa coniugare le esigenze dell'alta borghesia italiana dei Montezemolo con i diritti dei più poveri.
E' l'ennesima dimostrazione di come il mondo cattolico istituzionale sia incline, a dispetto dei valori che dichiara di rappresentare, a schierarsi sempre e comunque con il potere costituito: prima con il fascismo delle leggi razziali, poi per 50 anni con la DC di Andreotti, poi con Berlusconi, e oggi diviso tra Berlusconi e Monti.
Non c'è bisogno di ulteriori commenti...

L'elettore di Destra, oltre a Monti, ha altre due opzioni.

La prima è il solito Berlusconi: con una campagna elettorale senza alcun contenuto esclusa l'abolizione dell'IMU, ha già convinto molti italiani che non hanno capito che con lui Equitalia continuerà come con Monti, se non peggio.
L'ex-premier, infatti, più che agli italiani che lavorano pensa a sè stesso e a salvaguardare il suo impero fatto di banche, giornali, case editrici, televisioni, supermercati e società sportive.
Con lui, se dovesse vincere, ritornerebbe il corteo di "escort" promosse sul campo come assessori o ministri della nazione, incompetenti, siliconate e cialtrone.

L'altra opzione è la costola che si è appena staccata dal PDL: i "Fratelli d'Italia", Destra Nazionale, di La Russa e Meloni, sembra davvero la fotocopia sbiadita e rimpicciolita del PDL anche perchè ha già dichiarato di essere pronta all'alleanza col PDL.
Insomma, che si sono staccati a fare, verrebbe da dire, sono stati al governo con Berlusconi negli ultimi 15 anni, ma agli ex-fascisti probabilmente piace contarsi. Di certo puntano sul fatto che molti elettori di Destra hanno giurato a sè stessi di non votare più Berlusconi dopo averne verificato le attitudini non edificanti, l'insipienza governativa, e la capacità con cui riusciva e riesce ad infangare l'immagine della nostra Italia nel mondo.

Lapsus freudiano, dimenticavo la Lega...
Anche se Maroni tenta di far apparire il contrario, sono già pronti ad una nuova alleanza con Berlusconi-PDL.
La loro esperienza politica è comunque al tramonto: volevano cambiare l'Italia e si sono cambiati solo lo stipendio.
Gli scandali e le ruberie fatte dal Trota e dai suoi amici rimangono indelebili nella storia e non credo siano dimenticati presto se Berlusconi non presta aiuto con le sue televisioni.

Ci saranno elettori di Destra che non andranno a votare, pochi secondo me, e altri che voteranno Grillo, anche questi pochi.
Domani parliamo della Sinistra.

(continua)

Italy & World

7 commenti:

Camel senza filtro ha detto...

Caro Paolo, sei troppo severo nella definizione del comunismo come dittatura.
Un po' semplicista, mi sembra.
All'epoca se viaggiavi nei paesi cosiddetti comunisti ci trovavi cose sbagliate ma anche aspetti straordinariamente positivi.
La teoria è una cosa, i paesi visti dal vero un'altra.
Io ho viaggiato molto a Cuba

Matteo B. ha detto...

Analisi azzecata, come sempre, domani leggerò il seguito?

paologls ha detto...

Io ho vissuto 4 anni a Cuba.

Maria Teresa Urbani ha detto...

Mi sembra centrale la posizione e il voto del mondo cattolico. Per 15 anni hanno appoggiato Berlusconi. Ora che è impresentabile stanno cercando di investire su Monti - Casini, anche se settori tipo CL sono legati ancora a Berlusconi.
E' una Chiesa che non cambia mai e tradisce sempre il Vangelo.
Come fanno ancora a credere in un'istituzione così attaccata ai suoi interessi terreni?

Gisella Mini ha detto...

Sei proprio sicuro che la gente vada a votare?

S. Parrettini ha detto...

Credo che in Italia, grazie a Grillo non ci sia il boom dell'estrema destra come in Grecia. Il voto incazzato della protesta andrà a Grillo.

Russel ha detto...

A domani

Per le conclusioni spero