21 aprile 2013

I capponi di Renzo.


Nel web, tra i tanti commenti che girano oggi, ho trovato questo:
"quando berlusconi morirà, il parlamento si sarà mangiato la mia giovinezza, fatta di solitudine, di dipendenza totale dai miei genitori, perchè da sola, posso anche ammazzarmi di lavoro ma con 1000 euro di stipendio per soli 5 mesi l’anno, non ce la faccio a vivere per conto mio, partendo da 600 euro di affitto, (perchè la casa, non me la potrò mai permettere, nemmeno con l’avvallo di mio padre). non avrò mai un compagno, perchè non ci si può permettere di vivere in coppia quando non hai lavoro, non avrò mai figli, perchè non potrei accettare di vederlo soffrire per la mia impossibilità di garantirgli un presente e un futuro. non avrò mai niente, e tutto questo perchè? perchè ho avuto la sfortuna di nascere in italia……..che disperazione, non vedo l’ora di morire."
Non c'è bisogno di commentare. 
Girano anche, a pioggia, insulti a Bersani, derisioni, critiche al PD, alla Sinistra, all'Italia intera. 
Tanti che dicono di voler partire e non tornare più.
Ancora una volta la spinta al cambiamento è stata fermata, Berlusconi è contento, senza sforzo è riuscito a sconfiggere la Sinistra ed è ancora lì che condiziona il Paese col peso delle sue banche e televisioni, con i suoi soldi e la sua volontà di mettere il bavaglio a magistrati e liberi giornalisti.
D'altro canto anche il M5S è criticato. 
Oggi è uscita sul Sole 24 Ore un'analisi sui ricavi del blog di Grillo che spiegherebbe perchè Grillo sarebbe contrario al finanziamento pubblico ai partiti:    
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-03-08/giro-affari-blog-grillo-160323.shtml?uuid=AbCEIEcH
E, se si vuole analizzare la diatriba interna alla Sinistra, si legga Scalfari che scrive: 
"Rodotà si è pubblicamente rammaricato perché il Partito democratico e i vecchi amici non l'hanno contattato. Essendo tra questi ultimi debbo dire che neanche lui ha contattato me. Che cosa avrei potuto dirgli? Gli avrei detto che non capisco perché una persona delle sue idee e della sua formazione politica, giuridica e culturale, potesse diventare candidato grillino per la massima autorità della Repubblica. Il Movimento 5 Stelle, come è noto, vuole abbattere l'intera architettura costituzionale esistente, considera l'Europa una parola vuota e pericolosa, ritiene che i partiti e tutti quelli che vi aderiscono siano ladri da mandare in galera o a casa "a calci nel culo". Come puoi, caro Stefano, esser diventato il simbolo d'un movimento che impedisce ai suoi parlamentari di parlare con i giornalisti e rispondere alle domande? Anzi: che considera tutti i giornalisti come servi di loschi padroni? In politica, come in tutte le cose della vita, ci vuole il cuore, la fantasia, il coraggio, ma anche il cervello e la ragione." 

A me sembra che questa crisi veda vincere ancora una volta Berlusconi e le Destre del Paese. Chi ha dato una mano a Berlusconi?
Gli ha dato una mano un PD incerto, confuso, mal diretto,  divorato dalle sue correnti interne, dai personalismi di troppi protagonisti e tutto questo per me non è mai stato una novità. 
Non credo che il PD si salverà dall'autodistruzione. E' diviso e non dispone dei soldi e delle televisioni di Berlusconi.
Gli ha dato una mano anche il M5S di Grillo. Bersani ha provato in tutti i modi a convincere Grillo a fare un governo insieme rischiando perfino l'umiliazione. Difficile pensare che dopo gli insulti ricevuti Bersani potesse accogliere le richieste di Grillo, compresa quella di Rodotà presidente.
C'è anche da considerare che Prodi, candidato che non era certo nè forte, nè nuovo, era nel primo elenco dei candidati presidenti del M5S e non si capisce perchè nel mondo politico italiano si continui tutti a lamentare degli altri senza che nessuno sia capace di vedere le proprie colpe. 
Grillo un giorno ha detto una cosa e un giorno ne ha detta un'altra. Bersani è stato, ma non è una novità, incerto e incapace di essere un vero leader. Le ha azzeccate tutte fino all'elezione di Boldrini e Grasso e poi è stato risucchiato dalle sue 25 correnti interne e dai vari Renzi e D'Alema.
Ancora una volta la Destra vince non per la sua capacità, ma sull'incapacità e divisività della Sinistra.
In effetti la crisi non riguarda un solo partito, ma l'intero apparato dello stato politico, l'architettura costituzionale, il tessuto morale e civile del nostro Paese che è interamente da ricostruire. 
Chi non capisce questo e continua ad appoggiare spinte anti-istituzionali eversive e fortemente distruttive, sulla linea del "tanto peggio, tanto meglio", è complice di chi non vuole cambiare niente.
Mi piace e mi rattrista il commento che ha fatto un amico al post "Le valigie colorate" di 2 giorni fa: gli italiani assomigliano ai manzoniani capponi di Renzo. 
Più si avvicina la cottura finale in pentola e più si beccano tra di loro...


(continua)

6 commenti:

Edoardo ha detto...

Tutto il casino che hanno fatto e poi alla fine non c'è neanche un presidente nuovo e un'idea di cambiamento. Hai ragione, la colpa è di tutti, ognuno ha pensato al suo tornaconto politico, Grillo compreso.

Russel ha detto...

L'Italia purtroppo è diventata un paesaggio di quotidiano dolore.
Incomprensibile anche, o forse soprattutto, a chi ci vive

Max ha detto...

Più si avvicina la cottura finale in pentola e più si beccano tra di loro...

com'è vero

Liliana V. ha detto...

Di che si lamenta Grillo?
Ha detto a Bersani che è un morto che cammina, non ha voluto farcvi il governo quando avrebbe potuto, con che faccia di bronzo si lamenta oggi del presunto inciucio?
L'ha voluto lui col suo atteggiamento.
Se tizia non si fa sposare non si può lamentare che poi Caio si sposa con un'altra.

Maria Teresa Urbani ha detto...

Credo che a Bersani vada imputata l'incapacità di dialogare negli ultimi giorni con il M5S. Del resto anche Grillo non si era certo reso disponibile per il dialogo. Rimane la delusione perchè Bersani poteva benissimo accettare di votare Rodotà dopo il fallimento del voto per Prodi.

paologls ha detto...

Oggi è uscita su Repubblica la risposta di Rodotà a Scalfari:
http://www.repubblica.it/politica/2013/04/22/news/lettera_rodot-57201730/
Secondo me Bersani ha avuto ragione fino a quando ha escluso qualsiasi accordo con il PDL, visto come il responsabile della politica incompetente di tutto un quindicennio e impresentabile agli occhi della comunità internazionale.
Ma poi, con i giorni che passavano e Grillo che insultava, sono usciti fuori i Renzi e i D'Alema...
E così Bersani ha perso il controllo del partito in occasione del voto a Prodi.
Più che a Bersani si dovrebbe guardare ai 101 che hanno votato contro Prodi per capire che il PD si è spaccato sul tema dell'eventuale e possibile accordo con il PDL.
I leader che in questo senso avevano già contestato Bersani sono Renzi e D'Alema.
I 101 fanno riferimento a loro.
A loro va imputata la colpa (o il merito se si vede la situazione da destra) della successiva elezione di Napolitano e della piena riapertura politica a Berlusconi.
Un bel contributo alla fine politica di Bersani l'ha data anche Grillo con il suo rifiuto e i suoi insulti.
Grillo ha dato una grossa mano a Berlusconi e ai suoi "appoggini" Renzi e D'Alema.
E un altro contributo l'ha dato lo stesso segretario del PD: spesso incerto, poco chiaro, troppo metaforico e incapace di esercitare una chiara leadership sul partito (impresa in cui però sono già falliti in tanti.)