11 maggio 2015

Votate, votate...

Il 31 maggio votano 23 milioni di italiani. Mi arrivano continuamente su Facebook richieste di mettere "Mi piace" su questa o quella lista.
Colleghi e amici sono in liste politiche, o nelle tantissime liste civiche.
Diffuse sono anche le cordate miste.
Chi stava in un partito, ora sta in un altro.
Chi in privato parlava male di un politico, ora sta nella stessa lista.
C'è chi è alleato di un nemico da una parte, ed è contro la stessa persona dall'altra.
E poi le "larghe intese" vanno molto di moda, dal "patto del Nazareno" in poi la politica "liquida", tutti "insieme appassionatamente per la poltrona" dilaga...
Non sempre ci si allea sulla base di un programma concreto.
L'importante è vincere, non partecipare.
Tutti promettono di essere al servizio dei cittadini.
Come, spesso non si capisce, non si sa.
Nelle Marche, dove il leader indiscusso del PD e della politica regionale, è stato Gianmario Spacca per ben due mandati si è creata una strana situazione. Spacca si è messo con Forza Italia, il Pd ha scelto un altro candidato, Luca Ceriscioli.
Non si capisce se il PD ha sbagliato per 10 anni a sostenere Spacca e a dirci che era il migliore di tutti, o se sbaglia adesso che Spacca insiste a proporre gli stessi progetti, Marche 2020, di prima.
La persona è la stessa.

Tutti mi chiedono appoggio, ma come presidente di un'associazione storica, la Casa della Memoria di Servigliano, in provincia di Fermo, preferisco non esprimermi mai su liste politiche con un "mi piace" su Facebook, per evitare eventuali speculazioni. 

Non lo faccio neanche dove voto, a Santa Vittoria in Matenano, e non l'ho fatto a Servigliano, dove ho pure tanti amici come a Santa Vittoria, quando si è votato.
Non mi va di esprimermi su "questo tipo" di politica, mi piace invece occuparmi di politica culturale sul territorio.

E vorrei sapere da tutti i candidati che politica culturale intendono applicare al territorio.
Che cultura hanno e che vorrebbero fare delle nostre colline, delle tasse, della sicurezza, delle scuole, delle nostre città, dei beni culturali e artistici.
Ma è difficilissimo saperlo: le strade e i social network già brulicano di teste e facce che invitano a votare.
Nomi e cognomi, numeri e liste, slogan e promesse.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

NBon capisco la polemica. I programmi ci sono. Basta informarsi

Camel senza filtro ha detto...

Come dici cose vere........
Purtroppo.
Questa volta, molto più di altre volte, viene nausea e disgusto ad assistere alla rappresentazione celebrativa di una politica fatta solo per se stessa

paologls ha detto...

Sgombriamo il campo dai possibili equivoci:
non sto contestando il valore dei candidati, alcuni sicuramente di grande spessore.
Dico che i programmi sono in secondo piano, non se ne parla; o, se si fa, rimangono toni vaghi adatti a qualsiasi occasione in cui non si dice niente...
Contesto il fatto che molti candidati litigano tra loro o si limitano a fare propaganda, ma non ci dicono chiaramente che cosa faranno in concreto rispetto alle tante questioni, economiche, sociali e culturali, dei nostri territori.
Chiaro?

AnnaLisa ha detto...

L'astensione crescerà ancora e determinerà i vincitori

Il dato politico sarà la distanza tra politica e cittadini

Matteo B. ha detto...

Il partito che vincerà le elezioni sarà quello meno colpito dall'astensione, cioè il PD, almeno così credo.
Resta il dato politico di una politica che si muove lontana anni luce dalla vita quotidiana dei cittadini.
E' vero che non c'è nessun focus sulle questioni concrete, conta solo vincere.
Non ci dicono se ci saranno soldi per le politiche sociali, le scuole, per abbassare le tasse locali, per le infrastrutture, per quale energia, per quali progetti.
Sembra una politica fatta pèer gli amici, dove devi essere amico se no nonfai parte del clan, del gruppo, della mafia locale.
Si può?

Raimondo Bolletta ha detto...

Scusa Paolo, ma proprio il tuo ruolo pubblico e la tua qualifica privata ti costringerebbe non solo a mettere dei mi piace ma anche a prendere chiara posizione su persone e su programmi per aiutare chi in assenza di strumenti interpretativi si astiene o si ribella o attacca dissacrando. Per esempio capire il giro di valzer di Spacca sarebbe utile. Sforza di denunciare e lamentarci non facciamo altro che alimentare le file del grillismo del leghismo o del fascismo. Sia chiaro non voglio salvare il renzismo.

paologls ha detto...

Raimondo, chi mi conosce e segue le mie attività sul territorio sa come la penso.
Tu sei lontano e ti sfugge questo dettaglio.
Hai ragione, ma la politica è diventata un tale enigma che ad essa preferisco il volontariato, la politica culturale, il lavoro, il silenzio.