16 ottobre 2017

Gentiloni di ieri e di oggi...


Gentiloni di ieri e di oggi...
1913. Il cosiddetto "patto Gentiloni" fu un accordo tra i liberali di Giovanni Giolitti e l'Unione Elettorale Cattolica Italiana (UECI), presieduta dal conte Vincenzo Ottorino Gentiloni, in vista delle elezioni politiche italiane del 1913.
Con l'allargamento del diritto di voto e la legge elettorale basata sull'uninominale si voleva evitare che vincessero i socialisti.
Il Patto svendeva la cultura liberale e laica al fine di avere il voto dei cattolici, in funzione antisocialista, in ogni seggio.
I sette punti d'impegno, detti anche «Eptalogo», che ogni candidato doveva sottoscrivere, furono:
Difesa delle istituzioni statutarie e delle garanzie date dagli ordinamenti costituzionali alle libertà di coscienza e di associazione, e quindi opposizione anche ad ogni proposta di legge in odio alle congregazioni religiose e che comunque tenda a turbare la pace religiosa della Nazione;
Svolgimento della legislazione scolastica secondo il criterio che, col maggiore incremento alla scuola pubblica, non siano fatte condizioni che intralcino o screditino l'opera dell'insegnamento privato, fattore importante di diffusione e di elevazione della cultura nazionale;
Sottrarre ad ogni incertezza ed arbitrio e munire di forme giuridiche sincere e di garanzie pratiche, efficaci, il diritto dei padri di famiglia di avere pei propri figli una seria istruzione religiosa nelle scuole comunali;
Resistere ad ogni tentativo di indebolire l'unità della famiglia e quindi assoluta opposizione al divorzio;
Riconoscere gli effetti della rappresentanza nei Consigli dello Stato, diritto di parità alle organizzazioni economiche o sociali indipendentemente dai principii sociali o religiosi ai quali esse si ispirino;
Riforma graduale e continua degli ordinamenti tributari e degli istituti giuridici di giustizia nei rapporti sociali;
Appoggiare una politica che tenda a conservare e rinvigorire le forze economiche e morali del paese, volgendole a un progressivo incremento dell'influenza italiana nello sviluppo della civiltà internazionale.
Al di là di questi punti, peraltro segreti e mai resi alla stampa, il tacito accordo tra Giolitti e Gentiloni era finalizzato a impedire la vittoria dei socialisti.
Vi ricorda qualcosa?


Vincenzo Ottorino Gentiloni

4 commenti:

Matteo B. ha detto...

Quello che mi stupisce è Renzi che promuove una legge basata sulle coalizioni ma lui la coalizione non ce l'ha.
Pur di distruggere il M 5 stelle sta disintegrando tutta la sinistra e pur di eliminare Bersani e gruppi alla sinistra del Pd è pronto a far vincere le destre.
Contento lui...

Alberto F. ha detto...

Resuscitare il defunto e pregiudicato Berlusconi il capolavoro del sig. Renzi
complimenti ...

Andrea Reini ha detto...

"Inciuci " di ieri e di oggi

paologls ha detto...

In questi giorni me l'han chiesto diverse persone.
Sì, Paolo Gentiloni fa parte della stessa famiglia di Ottorino Gentiloni.
Discendente della famiglia dei conti Gentiloni Silveri, nobili di Filottrano, Cingoli e Macerata, imparentati con Vincenzo Ottorino Gentiloni.