28 maggio 2013

Di tutti i messaggi ricevuti...


Di tutti i messaggi ricevuti dopo la pubblicazione di

ne ho selezionati alcuni per quello che dicono o per come lo dicono. 

A scrivere sono un ex-Preside (1), un titolare di pizza al taglio di Roma (2), una fotografa free-lance (3).

1)  "... grazie di questa bella testimonianza, un vivace curricolo che non potevo nemmeno immaginare quando ero a scuola. C'è un aspetto che mi colpisce e che si lega alle riflessioni cha vado facendo sul problema dei giovani e sulla mancanza di lavoro. Qui lo dico e qui lo nego ma sono sempre più convinto che questa generazione non riesce ad inserirsi perché non ne ha voglia, perché è priva di desideri e di fantasie ed è affetta dalla sindrome del pensionato, di cui comincio a sapere molto. L'idea che tutto è dovuto e che rischio, fatica, determinazione, tenacia, ambizione, fantasia, progetto sono state soppiantate dalla delusione, dal rancore, dal rimpianto, dall'invidia, dall'aggressività. La tua vita dimostra che se si desidera una cosa e si è disposti a pagare un prezzo prima o poi la si ottiene." 

2) "... trovo assurdo che giovani come me non  siano  soddisfatti del tenore di  vita condotto, abbiano enorme rabbia di un paese ormai assurdo con leggi retrograde  e soprattutto non rispettate ed interpretabili,  senza regole e pene certe, in balia di  chiunque alzi la voce e conti, con tasse da collasso e burocrazia da terzo mondo, sempre più criminale e senza giovani qualificati perchè  chi merita ormai va altrove come è giusto che sia, io come loro non mi sento gratificato, lavoro circa 15-16 ore al giorno con punte anche di 18 in alcuni fine settimana... ma per ottenere cosa??? Sì, riesco a non far mancare niente a casa ma solo perchè  lavoro tanto, se facessi  un turno normale avrei enorme difficoltà come tutti... Il mutuo ormai non lo erogano più, la  speculazione immobiliare ha impoverito tutti o "quasi", corri corri e sembra sempre di essere ancora all'inizio, senza prospettive per noi e per I figli , incassi tanto perchè sei bravo e poi te li ritorgono (testuale n.d.r) tutti, sì sono molto deluso e provo molta rabbia verso  questo paese e chi lo governa da anni ..."


3) "... ho letto la veloce intervista su voglio vivere così.
mi piace la tua capacità di vivere "nel momento", di fermarti perchè la donna al tuo fianco ha un lavoro stanziale.
mi sembra il cuore del viaggio, il significato più grande..."

Ho ricevuto altre lettere simili alla numero 1. Lettere di ammirazione, di complimenti, ma quella che ho riportato quasi integralmente mette l'accento su un aspetto spesso trascurato della crisi: l'abulia e l'assenza di idee di molti giovani, la difficoltà che hanno a comporre progetti, l'incapacità di capire che qualsiasi obiettivo ha il prezzo di moltissimi sacrifici.

Le lettere ricevute più numerose sono simili alla numero 2. Lettere arrabbiate, di giovani delusi da un'Italia che facilita spesso i disonesti e non aiuta quasi mai chi lavora e paga le tasse. Lettere che lamentano una burocrazia vessatoria e ingiusta, l'incertezza delle leggi e il fatto che non si può mai contare, anche solo il giorno dopo, sulla norma che è in vigore oggi. Lettere scritte da italiani che lavorano tanto, ricchi di talento e grande volontà, di italiani che vogliono partire e andare via dall'Italia e aggiungersi alla diaspora degli italiani già emigrati.

Altre lettere sono come la 3. All'incredulità che io esisto per davvero si aggiunge la sorpresa per il fatto che, alla fine del viaggio, è l'amore che conta e dà passione e significato al "viaggio". 
Oppure, chiede un'altra lettera: "qual è, secondo te, il miglior posto per vivere?" 

Domanda impossibile alla quale non risponderò mai.

Se volete rileggere l'articolo "Una vita in giro per il mondo" da oggi lo trovate anche su:


all'indirizzo:

Un caro saluto.
P.



3 commenti:

AnnaLisa ha detto...

La diaspora...
In Italia nessuno ha mai usato una parola del genere in riferimento alla fuga degli italiani in cerca di lavoro all'estero...

Maria ha detto...

La lettera del titolare di pizza al taglio è indicativa di uno stato d'animo diffuso.
Non potendo cambiare le cose si cerca di andare via.
Triste.
Tristissimo, ma vero.
Chi resta è o perchè non ha questa possibilità, o perchè sta benissimo economicamente e non ha di cui lamentarsi...

Ugo M. ha detto...

Un problema serio di cui non si parla è che l'Italia ha smesso di sognare, gli italiani si lamentano e si arrabbiano ma non c'è fiducia nell'avvenire, non si fanno sogni su cosa e come si vorrebbe.
Berlusconi per 15 anni ha devastato la morale, oltre che l'economia , del paese.
Gli altri hanno governicchiato o campato di rendite ereditate dal passato, ma un vero leader in Italia non c'è.
Anche le televisioni che nei 60 insegnavano e con un certo spessore dopo l'avvento delle tv commerciali sono diventate trash e vomitano grandi fratelli e merda ogni giorno.
Gli italiani non sanno più chi si può prendere cura dei loro sogni.
Anche in questo Grillo ha fallito, la visione turpiloquiale e demenzial-dilettant che ha della politica alla lunga ,finito il vento di protesta , annoia.